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domenica, 22 Dicembre, 2024

PROCESSO RUBY, INDAGATI AVVOCATI E TESTIMONI. Difendere e testimoniare a favore di Berlusconi è reato

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Silvio Berlusconi, i suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle feste di Arcore sono indagati a Milano nell’inchiesta cosiddetta Ruby ter. Berlusconi e i suoi legali sono accusati di corruzione in atti giudiziari: avrebbero infatti pagato alcune delle partecipanti alle feste (indagate a loro volta in quanto corrotte) per testimoniare a favore del leader di Forza Italia.

ono 45 gli indagati nella inchiesta Ruby ter aperta a Milano in seguito alla trasmissione degli atti da parte dei due collegi del Tribunale di Milano che hanno giudicato rispettivamente Silvio Berlusconi, Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Lo ha comunicato il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati.

Si è proceduto alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato”. E’ quanto iscritto in uno scarno comunicato stampa letto oggi dal procuratore Bruti Liberati.
“Ora saranno fatte le indagini necessarie e non credo che ci sia una ragione per procedere con il rito immediato”, ha spiegato il procuratore della Repubblica di Milano, rispondendo ad alcune domande dei giornalisti.

Ilda Boccassini “mi ha segnalato che ha altri impegni più pressanti in questo momento”. Edmondo Bruti Liberati ha così spiegato perché non sarà lei a seguire l’inchiesta cosiddetta Ruby ter. L’indagine è affidata al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pm Luca Gaglio.

“Io sono qui e resto qui, sentendo su di me chiara e forte tutta la responsabilità che mi viene dalla fiducia e dal voto dei cittadini. Resto in campo, più convinto che mai di dover combattere fino alla fine per veder prevalere quello in cui credo profondamente”. Lo ha dichiarato Silvio Berlusconi, replicando a chi pensa di essersi “liberato” di lui.   Chiunque in Italia voglia “vedersi riconosciuta da un magistrato una propria ragione deve aspettare anni ed anni. Talvolta un decennio e più. E hanno il coraggio di chiamare tutto ciò giustizia!”, afferma il leader di Forza Italia. “Nell’Italia di oggi potremmo tranquillamente dire: ‘La legge è ugualmente ingiusta per tutti i cittadini'”, aggiunge.

La Critica

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