Le primarie del PD si sono concluse nel modo più ovvio: con la vittoria di Renzi con oltre il 70% dei voti. Un risultato che non stupisce, visto che gli altri candidati non erano per nulla adatti a competere con l’ex presidente del consiglio. Orlando non ha né la popolarità né il carisma di Renzi, mentre Emiliano si è bruciato in partenza con i suoi “me ne vado, anzi no” che non gli hanno certo fatto guadagnare un’immagine di serietà.
Con la vittoria di Renzi continuerà lo stesso tipo di politica portata avanti in questi ultimi anni, una politica di precarizzazione del lavoro, di erosione dei diritti dei lavoratori, di accentramento della ricchezza. È ormai evidente a cosa porteranno le elezioni dell’anno prossimo. Considerando gli attuali equilibri, non potremo che avere un governo Renzi con l’appoggio di Berlusconi o, in caso la coalizione di centro-destra prenda più voti del PD, un governo Berlusconi con l’appoggio di Renzi. Non ritengo che gli scismatici di centro-destra (Alfano, Parisi, Fitto…) abbiano grosse possibilità a livello elettorale. E lo stesso vale per coloro che hanno abbandonato il PD. L’alleanza Renzi-Berlusconi è quindi l’unica possibilità rimanente per governare. Il Movimento 5 Stelle, infatti, non permetterà il raggiungimento di una maggioranza senza questa alleanza.
In questi giorni in vari hanno già preannunciato questo scenario, anche se i diretti interessati negano l’intenzione di fare una simile alleanza, forse perché gran parte dell’elettorato (da ambo le parti) riterrebbe la cosa “contro natura” e sia Renzi che Berlusconi sono abbastanza furbi da non fare dichiarazioni che mettano in agitazione gli elettori. Ciò nonostante, la necessità di tale alleanza per poter governare è evidente e, forse, non è così contro natura come certi credono. La politica fatta da Renzi durante il suo periodo di governo non è stata molto diversa da quella portata avanti da Berlusconi, se non sul fronte dei diritti civili. Unioni a parte, però, Renzi sembra essere un più degno successore di Berlusconi di quanto lo siano molti politici di centro-destra. Forse sarebbe il momento di smetterla di ritenere il PD un partito di sinistra. Mi rifiuto di ritenere “di sinistra” il Job’s Act e chi lo ha fatto.
Insomma, la vittoria di Renzi dovrebbe rendere felici tutti coloro che credono nei valori e negli ideali del centro-destra, almeno per quel che riguarda l’aspetto economico. Ci attendono, infatti, probabilmente altri cinque anni di politiche di smantellamento del benessere del popolo italiano e di accentramento della ricchezza in nome dei lussi e dei privilegi di pochi (o pochissimi). Con buona pace di quegli elettori del PD che ancora credono di essere di sinistra, nonostante l’evidenza dica ben altro.
I risultati delle primarie del PD segnano in modo definitivo la morte della sinistra parlamentare. Renzi in questi anni è riuscito a emarginare e, infine, a far uscire dal partito coloro che volevano portarlo a fare delle politiche più a sinistra. Si intenda, da decenni ormai non si sentono più proposte realmente socialiste o, addirittura, comuniste. Ricordiamo che Bersani fece, a suo tempo, liberalizzazioni e privatizzazioni, cose che, di sicuro, non appartengono al pensiero socialista o comunista. In ogni caso, Renzi ha eliminato dal PD quel poco che rimaneva, se non di “rosso”, almeno di “rosa pallido”. Oggi la retorica del “nuovo modo di essere di sinistra” nasconde la virata del partito verso una visione di centro-destra liberale, sia in senso economico che sociale (mentre il centro-destra ufficiale è, sul sociale, cattolico e conservatore). Certo, gli elettori di sinistra potranno rivolgersi a Sinistra Italiana o ai vari piccoli partiti comunisti. Peccato però che siano o troppo piccoli per far qualcosa (i vari partiti comunisti non hanno rappresentanti in parlamento) o troppo “molli” e propensi più ad allearsi per salvare il proprio piccolo potere che non a lottare per i diritti (come Sinistra Italiana).
Quindi, cari elettori del PD che avete votato Renzi, avete ucciso la sinistra. Il centro-destra vi ringrazia.
Enrico Proserpio