REDAZIONE ONLINE, MILANO.
28 anni dopo la sua discesa in campo, Silvio Berlusconi resta al centro della scena politica. Ciò è dimostrato dai titoli di ogni telegiornale, quotidiano e talk show politico di queste ore che parlano della diatriba tra il Cavaliere e il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.
Torniamo a qualche ora indietro. Sono le 18.30 circa, la delegazione del centro-destra, formata da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, conclude il colloquio con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e si dirige verso la sala stampa. Il primo a parlare è Silvio Berlusconi “Abbiamo scritto un comunicato… abbiamo chiesto al nostro leader Matteo Salvini di darne lettura e sarà una lettura molto attenta alle singole parole perché sulle parole abbiamo discusso abbastanza.” Dunque il segretario della Lega procede con la lettura del comunicato “Abbiamo trovato una condivisione invidiabile… al Presidente della Repubblica abbiamo esposto l’urgenza di una serie di provvedimenti che gli italiani aspettano… ricordiamo la riduzione delle tasse, il lavoro per i giovani, la riforma delle pensioni, la lotta alla povertà, il sostegno alle popolazioni terremotate, il contrasto alla criminalità, una ferma opposizione all’immigrazione clandestina, la riforma della giustizia…” Nel frattempo il leader di Forza Italia elenca con la mano i punti, simbolo di convergenza del programma. Salvini si sofferma poi alla crisi in Siria ribadendo di “essere contrari a qualsiasi azione unilaterale” e auspica un ritorno allo spirito di Pratica di Mare. In questo passaggio si vede con chiarezza l’unità del centro-destra e soprattutto l’affermazione di Berlusconi. Infatti, il Trattato citato da Salvini nel comunicato congiunto, è uno dei successi del II Governo Berlusconi in politica estera, quando l’allora Presidente del Consiglio riuscì a sancire la fine definitiva della Guerra Fredda tramite un accordo di pace con il Presidente Putin e il Presidente USA Bush. Salvini infine prosegue dicendo che il centro-destra “unitariamente” è pronto alla responsabilità di governo guidata da una figura indicata dalla Lega e invita alla conclusione di vari veti e personalismi.
Salvini finisce la lettura del comunicato e insieme a Giorgia Melone si dirige all’uscita. Qui rientra in gioco Silvio Berlusconi. Si divincola dagli alleati e prende in mano i microfoni “Mi raccomando fate i bravi eh… sappiate distinguere chi è un democratico e chi non conosce neppure l’ABC della democrazia, sarebbe ora di dirlo chiaramente a tutti gli italiani, auguri!”. Con questa frase Berlusconi riprende la scena politica, intendendo ovviamente di stare in guardia dai 5stelle.
Circa un’ora dopo prende la parola Di Maio nella sala stampa del Quirinale “Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica tutta la nostra preoccupazione sulla escalation siriana… qualsiasi uso di armi chimiche è intollerabile… Non possiamo pensare più di perdere altro tempo… avevamo già detto che la nostra proposta è la stesura di un contratto di governo come quello tedesco con al centro i problemi agli italiani e le soluzioni ai loro problemi… devo dire che ho apprezzato l’apertura di dialogo di esponenti del Partito Democratico, ma è anche chiaro che in questo momento il PD è fermo su delle posizioni che non aiutano… e devo dire che nessuno è esente dalla responsabilità di governo, soprattutto chi ha progettato questa legge elettorale.” Di Maio poi conferma che con la Lega c’è una sinergia istituzionale, ma questa “sinergia”, che ha portato il leghista Molteni alla presidenza della Commissione speciale in Parlamento, non potrà continuare se la Lega resta ancorata a Silvio Berlusconi. Dunque, l’ennesimo veto. “Il centro-destra è un ostacolo al governo del cambiamento del paese, una coalizione nata esclusivamente per adattarsi alla legge elettorale… non comprendo come la Lega si stia ostinando a proporre ancora questa colazione che è tutt’ora divisa… perché mentre il leader della lega diceva di voler aprire ai 5stelle, dopo alcuni minuti Silvio Berlusconi con una battutaccia nei nostri confronti ha dimostrato di sperare in questo momento nel PD… quindi è evidente che quel modello di centro-destra tanto decantato che doveva fare un passo avanti, fa un passo indietro”. Conclude invitando Berlusconi a fare un passo di lato.
Questa diatriba porterà quasi certamente a nuove elezioni, forse in autunno, sperando in una modifica nella attuale legge elettorale, basta infatti aggiungere il miracoloso premio di maggioranza al 37% che consentirà alla forza vincitrice di conquistare il 51% di seggi in parlamento.
Bisogna tuttavia soffermarsi sulla “battutaccia” di Silvio Berlusconi. È davvero una battutaccia? Ovviamente no. Come ha scritto Claudio Cerasa, i 5stelle davvero non conoscono l’ABC della democrazia, infatti propongono una democrazia diretta, mentre la Costituzione impone una democrazia rappresentativa. Inoltre Di Battista il giorno prima aveva definito il Cavaliere “il male assoluto” offendendo implicitamente quei oltre 5 milioni di elettori di Forza Italia.
Forse i pentastellati non vogliono davvero governare, ma rimanere all’opposizione… a vita. Intanto Matterella ha annunciato di lasciar passare qualche giorno di riflessione per prendere una decisione definitiva, ovvero il ritorno alle urne.
Redazione Online, Milano.