Ora che si sta posando la polvere dopo le elezioni di Domenica scorsa, si può provare a leggere i risultati in maniera più posata. C’è chi in Rete ha commentato che in fin dei conti, posto che solo il 58% degli Italiani ha votato, il 40% dei votanti P.D. corrisponde a circa il 23,20% degli Italiani. In realtà, per comprendere meglio, secondo noi occorre osservare anche i valori assoluti, cioè i voti espressi dagli Italiani.
Anche se non è completamente corretto paragonare elezioni di tipo diverso, confrontando le Nazionali 2013 (Camera, perché più universali) con le attuali, se guardiamo quindi al P.D., rileviamo che lo scorso anno raccolse 8.644.187 voti contro i 11.203.231 attuali. Un bel salto, indubbiamente, ma se consideriamo che storicamente il Pd o come si chiamava a suo tempo, ha sempre oscillato tra i ca. 10 ed i 13 milioni di voti e che una parte di quelli attuali vengono da un’area non propria a questo partito perché espressi, secondo noi, in chiave anti-M5S, si comprende che si è nella normalità, se non addirittura un po’ sotto tono.
Sel, che alla scorsa tornata si era fermato a 912.347, questa volta ha avuto un leggero miglioramento con la lista Tsipiras con 1.108.457 voti. Centro Democratico, che lo scorso anno raccolse 163.425 voti, quest’anno, toltosi dal cono illuminate del P.D. è praticamente scomparso. Altre formazioni minori del Centro-Sinistra, che non arrivavano nel 2013 a 200.000 voti, non ci risultano, salvo errori, presenti quest’anno. La somma, quindi, di P.D. e S.E.L. ci sembra dia un risultato usuale.
Il Movimento M5S, lo scorso anno arrivò a quota 8.689.168, mentre ora a 5.807.362; decisamente un bel ridimensionamento ( -33,16%). Secondo noi, oltre ai toni ed argomenti sbagliati di questa campagna, ha pesato il fatto di avere, di fatto, tenuto in frigorifero i voti presi per il Parlamento lo scorso anno. Scelta Civica, da 2.824.001 si è ridotta praticamente a zero, anche lei uscita dal cono illuminante del P.D.
Se si guarda invece al Centro-Destra, lo scorso anno il P.D.L . più F.d.I. raccolsero 7.998.702 voti, mentre a questa tornata, con lo “spacchettamento” di N.C.D., la somma da 6.823.227, oltretutto con il fatto che N.C.D. quest’anno era con U.D.C. (608.199 voti bel 2013); quindi, anche se F.d.I. ha migliorato la sua performance del 51,12 % passando da 666.035 a 1.006,513, complessivamente c’è stata una emorragia di 1.175.475 voti o di 1.783.674 se nel computo si considera che U.D.C. la scorsa volta era esclusa e non si sa che cosa farebbe alle prossime elezioni Nazionali.
Quindi, al netto delle dinamiche interne al Centro-Destra, vi è stato sicuramente un calo. Chi ne abbia beneficiato è difficile dirlo. Ci saranno stati degli astenuti, alcuni che hanno votato, con il mal di pancia, il P.D. in funzione anti-Grillo, non ritenendo la propria parte tradizionale in grado di contrastare quel fenomeno. Tuttavia pensiamo che questa sia vera crisi, anche in considerazione del fatto che anche lo scorso anno vi era già stato un forte calo.
Cominciamo a pensare che Berlusconi non sia più la soluzione del problema, ma forse ne è parte integrante e che per il Centro-Destra prima la situazione cambierà, prima, dopo un lungo periodo di sofferenza, si aggiusterà con auspicabili benefici per il Paese. Tutto, infatti, dovrebbe cambiare in F.I., magari ricorrendo anche a delle primarie, pure di coalizione, al caso, ma non crediamo che sarà possibile, vista la presenza di Berlusconi, che quasi certamente non sarà disponibile a lasciare lo scettro.
Infine, la Lega Nord, ha raccolto ca. 300.000 voti in più rispetto allo scorso anno, fermando il conteggio dei voti a 1.688.197, migliorando di due punti percentuali la propria performance.
Sommando anche i voti della Lega a quelli del resto del Centro-Destra, si passa a 8.511.424 e, anche considerando l’assenza di altre formazioni minori presenti lo sorso anno, che “pesavano” ca. 500.000 voti, si ha un deficit assoluto di ca. 900.000 voti; sommando anche quei 500.000, si passa a ca. 1.400.000 voti in meno. Se si pensa che ai tempi d’oro il Centro-Destra raccoglieva tra i 14 ed i 16 milioni di voti, si capisce bene come mai ora stenti ad affermarsi.Questi voti sono probabilmente finiti tra gli assenteisti (i più) e tra chi ha scelto M5S.
Notiamo che quest’anno gli elettori erano 50.342.153, mentre lo scorso anno furono 50.399.841 e, parimenti, coloro che effettivamente hanno votato sono stati 32.749.004 contro i 36.374.915 del 2013, quindi questa volta non hanno votato in 21.671.202 a fronte dei 14.024.926, ossia ben il 64,71% in più e questo ci pare il dato più interessante che, guardando alle consuetudini Italiane differenti da quelle straniere, dovrebbe marcare il segno dello scollamento della politica rispetto ai cittadini.
Fabio Ronchi