di Mario Alberto Marchi
Se alle prossime Olimpiadi venisse adottata come disciplina sportiva la presa in giro delle pmi, una nostra squadra vincerebbe subito la medaglia d’oro, a patto – naturalmente – che sia composta da rappresentanti della politica. L’ultima, eccezionale, performance è proprio di questi giorni, con la pubblicazione da parte del Governo del bando Digital Transformation, dedicato proprio alle piccole e medie imprese. Finalmente, verrebbe da dire. In altri interventi, abbiamo ben visto come quello dell’arretratezza tecnologica delle pmi e del loro ritardo nella digitalizzazione, sia forse la minaccia principale che pende sul loro futuro. Gli effetti sono ritardo sui nuovi mercati, mancanza di modernità produttiva, scarsa attrattività per le nuove generazioni.
Bene, con una buona tempistica, finalmente il governo attuale sembrerebbe aver preso coscienza, ma basta leggere bene i termini del bando per capire che siamo di fronte alla madre di tutte le prese in giro. Prima di tutto, tenete bene presente questo numero: 5.000.000, arrotondato per difetto è il totale delle pmi italiane.
Ora passiamo al bando. Come prima cosa, notiamo che insiste su un finanziamento totale di 100 milioni; facciamo un po’ di conti: se appena un decimo delle nostre pmi volesse approfittarne, la media sarebbe di 200 euro a impresa. Domanda: con 200 euro che digitalizzazione si potrà mai ottenere? Se l’è posta anche chi sta al governo e ha pensato di risolvere, mettendo un tetto minimo di 50.000 euro. Una cifra in effetti sufficiente per un primo intervento, ma che riduce la platea in modo drastico. Potrebbero beneficiarne appena 2000 imprese.
Ancora una volta, il governo è corso ai ripari, specificando che il finanziamento riguarderebbe non più di metà dell’importo, cose che poterebbe la platea a 4000 imprese, comunque pochissime. Ma poi nel testo del provvedimento si legge ancora che, oltre all’importo minimo dei progetti di digitalizzazione finanziabili, viene stabilito anche quello massimo a 500.000 euro. Praticamente, già due sole richieste di questo genere, finiranno per assorbire un centesimo del totale. Ricordiamo, quel numero, il totale delle pmi italiane: 5 milioni. Ora ripetiamo il totale del magnifico provvedimento: 100 milioni di euro.
Non c’è alcun dubbio, il record mondiale di presa per i fondelli è nostro!