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giovedì, 19 Dicembre, 2024

Pique-nique in spiaggia: attenzione alla linea

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di Martina Grandori

È il momento d’oro per fare pique-nique in spiaggia, d’estate si sa che la maggior parte delle persone – soprattutto in questi tempi di ristrettezze economiche e di paura del contagio – in spiaggia va con l’immancabile schiscetta preparata a casa. Borsa termica (molto consigliata perché tiene il cibo al fresco evitando che si maceri), zaino o cestino vecchia maniera, ma pur sempre di pranzo al sacco si tratta.

Chioschi e ristoranti pieds dans l’eau restano un must estivo, il mangiare seduti a tavola è qualcosa di stupendo ma quest’anno in tanti preferiscono essere autonomi e organizzarsi a casa il pranzo da portare al mare. La Critica ha approfondito alcuni aspetti insidiosi non sempre noti. Eccoli.

C’è chi predilige sandwich, panini o piadina farciti a piacere, chi invece non rinuncia a pasta fredda o riso in insalata con tanto di piattino e forchetta. Non mancano poi bibite gassate, macedonie di frutta o frutta a spicchi. Ma è bene fare attenzione, spesso sotto l’ombrellone non ce ne si accorge, ma si mangia troppo, si assumono troppe calorie e il girovita ne risente a fine vacanza, ci si appesantisce gradualmente. Partiamo dal tranello del panino. Va benissimo mangiarne uno, possibilmente senza salse o burro e magari privilegiando quelli semplici a base di proteine (prosciutto o bresaola) e un pane light senza troppo olio, il pan focaccia è da evitare. Se all’interno ci sono verdure, ottimo, purché non sott’olio, quelle sono un concentrato di grassi. Chi sceglie la piadina come involucro, stia attento allo strutto e magari scelga quella fatta con farina integrale o di farro, sono più digeribili. Pizza, pizzette, focaccia o schiacciatine sono buonissime ma andrebbero veramente limitate in maniera decisa, si assumono grassi saturi senza rendersene conto.

Per coloro che al piatto di pasta non rinunciano – e da un punto di vista della corretta alimentazione fanno benissimo – ci sono alcuni aspetti da puntualizzare. In primis meglio pasta integrale, di farro o fatta con farina di ceci o piselli, sì a riso non trattato, integrale o rosso, tutto ciò che è troppo raffinato al nostro corpo non giova. I condimenti sono da usare con parsimonia: sì all’olio crudo, buonissimo e saporito, ma no ai sughi già pronti, per conservarli li riempiono di olio e di acidificanti, molto meglio aggiungere cibi freschi come mozzarella, zucchine, melanzane, basilico, ceci, piselli (ottimi anche quelli surgelati) o del buon tonno sott’olio (prima fatelo sgocciolare) o per chi ha piacere anche un trito di erbe aromatiche fresche che dona alla più semplice delle paste un saporino divino e sano. Poi, ovviamente, attenzione alle porzioni: è vero che magari si è nuotato, si è camminato in acqua, si è giocato a beach volley o si ha fatto un’escursione in sup, ma con il caldo la digestione è più lenta e l’effetto abbiocco dietro l’angolo.

Meglio insomma un pranzo frugale con una piadina o dei fusilli e poi fare degli spuntini con frutta e verdura. Sono ipersalutari, apportano vitamine, sali minerali e fibre, e con un po’ di auto convincimento, donano un senso di sazietà. Va ricordato però che la frutta fa alzare l’indice glicemico, meglio quindi non esagerare, soprattutto se si avvicina la sera a cui spesso, giustamente, segue il godurioso momento dell’aperitivo, irrinunciabile in questo periodo dell’anno.

Doveroso ricordare però che l’alcol è un vasodilatatore e con il caldo è meglio astenersi da birra e vino durante la giornata, la sera il discorso è diverso, diventa un momento di convivialità. Bisogna invece bere tanta acqua, possibilmente naturale e non fredda, d’estate ci si disidrata più facilmente. Non valgono succhi di frutta e bibite gassate come Fanta, CocaCola o Schweppes: zuccheri puri e gas nello stomaco sono veleno, in ogni stagione. Promossi i gelati come sostituti del pranzo vero e proprio per coloro che sono in lotta con il peso, per chi ha svolto tanta attività fisica possono essere un premio in aggiunta, o se proprio una gratifica una tantum, i mesi di lockdown sono stati veramente un macigno per la psiche.

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