È uno dei megatrend del momento, un segmento di mercato che ha attirato l’attenzione di investitori e creato ETF -Exchange Traded Fund – perché le previsioni sono sempre positive, i proprietari di animali domestici stanno spendendo miliardi per l’acquisto di alimenti di alta qualità, assistenza sanitaria all’avanguardia, polizze assicurative, servizi di lusso e altro ancora. Sta emergendo una nuova economia per la cura degli animali domestici che potrebbe raggiungere i 203 miliardi di dollari entro il 2025” , ha dichiarato Michael L. Sapir, co-fondatore e ceo di ProShare Advisors. Una scelta seguita anche da Gabelli Funds ha debuttato negli Usa con il fondo Gabelli Pet Parents. Il mercato degli animali da compagnia, stimano da Gabelli Founds è di circa 72 miliardi di dollari negli Stati Uniti e 150 miliardi su base globale, con previsioni di una ulteriore crescita. In Italia il primo fondo legato alla pet economy è Allianz Pet and Animal Wellbeing che investe nella pet industry.
Questo mercato è a prova di recessione, infatti paradossalmente non si bada a spese per curare fido & co, tutti nella società contemporanea amano gli animali, dagli anziani ai millennial ai gay, infatti le persone che portano spesso il proprio cane in ufficio sono più soddisfatte (+22%) delle loro condizioni di lavoro rispetto a chi lo lascia a casa. È quanto emerge da “Taking Dogs into the Office”, ricerca promossa dal programma Purina Human-Animal Bond Studies, condotta dall’University of Lincoln (UK). Si tratta del primo studio che quantifica i benefici e l’impatto della presenza dei cani in ufficio rispetto a dimensioni legate al lavoro e ai pet.
Tornando a noi, sono più più di 60 milioni di animali in Italia che vivono in casa, al primo posto i pesci (30 milioni), seguiti da uccelli (12,8 milioni), gatti (7,3 milioni), cani (7 milioni), piccoli mammiferi (1,8 milioni) fino ad arrivare ai rettili (1,3 milioni), per un mercato che vale oltre i 2 miliardi di euro. Sono le cifre che emergono dalla XII° edizione del Rapporto Assalco – Zoomark, compendio annuale sul mondo dei pet, presentato a maggio in occasione dell’inaugurazione di Zoomark International 2019, salone internazionale b2b dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia. L’Italia si conferma al primo posto fra i paesi della comunità europea per numero di animali per abitante.
Premesso che il fatturato del mercato dei prodotti per l’alimentazione di cani e gatti è sviluppato da tre piattaforme distributive, ovvero grocery, petshop tradizionali e catene. Nella classifica il canale di vendita più più forte è il groocery, che canalizza il 55,9% del 1,4 miliardi di fatturato complessivo, seguono le catene di petshop e a chiudere i petshop tradizionali, principale canale trade non grocery dove si comprano prodotti per gli animali.
Ecco i dati recensiti da Zoomark:
– ALIMENTAZIONE CANI E GATTI: il mercato dei prodotti di questo settore e nel 2018 ha sviluppato un giro d’affari di 2.082 milioni di euro, in crescita a valore del 1,5% rispetto al 2017. Il mercato degli alimenti per gatto rappresenta il 52,3% del totale mercato e vale 1.089 milioni di euro, mentre quello degli alimenti per cane 993 milioni di euro. Considerando il periodo 2015-2018, il mercato si è sviluppato con un tasso di crescita annuo del +2,7%.
– SECCO E SNACK
Tutti i principali segmenti (umido, secco, snack & treat) degli alimenti per cani e gatti registrano un segno più. Il segmento degli alimenti umidi, è sempre il più importante (vale il 48,1% sul totale del mercato). Cresce, invece, del 2,5% il fatturato degli alimenti secchi per un totale di circa 900 milioni di euro.
Gli snack funzionali e fuoripasto (spuntini con obiettivi funzionali, ad esempio per favorire l’igiene orale) continuano a mostrare dinamiche positive (+5,4% a valore).
– ACCESSORI PER LA CURA E LA GESTIONE QUOTIDIANA: prodotti per l’igiene, giochi, guinzagli, cucce, ciotole, voliere, acquari, tartarughiere e utensileria varia valgono circa 71,3 milioni di euro, nel 2018 ha registrato una stabilità delle vendite a volume e una leggera flessione del fatturato del 1,2%. Particolarmente rilevante la crescita degli antiparassitari +5,9% rispetto al 2017.
– IGIENE: il segmento che comprende shampoo, spazzole, deodoranti, a tutto ciò che ha a che fare con la cura e la bellezza, continua ad essere in crescita
Ci sono poi le spa per animali domestici che aprono location sempre più spesso, perché anche loro hanno bisogno di coccole speciali, dalla talassoterapia, ai bagni di ozono, ai massaggi, alla riabilitazione, allo psicoterapeuta per animali .
In conclusione, la pet economy tira, a differenza di altri settori in sofferenza cresce ogni anno in maniera dinamica. Le aziende del settore puntano sempre su innovazione, attenzione alla qualità e alle materie prime, alle esigenze nutrizionali e ovviamente al benessere più completo per il proprio compagno di vita.
Martina Grandori