di Stefano Sannino
Da quando il fenomeno TikTok è esploso di fama, com’era assolutamente prevedibile, alcuni dei ragazzi e delle ragazze diventati celebri grazie a questa applicazione sono stati invitati a partecipare alle Fashion Week e a sottoscrivere collaborazioni da quelle maison di moda che cercano sempre di essere all’avanguardia nella scoperta di nuovi “talenti”, che a loro volta possano portare il loro pubblico ad interessarsi del brand con cui collaborano.
Se però questo tipo di disputa si era già creata agli albori degli influencer con l’ascesa di Chiara Ferragni, la situazione a cui stiamo ora assistendo è molto diversa: da un lato avevamo degli influencer che desideravano rivolgersi in modo specifico ad un pubblico appassionato di Fashion e Lifestyle, mentre ora abbiamo ragazzi e ragazze diventati famosi per un video e che non hanno esattamente una fetta di pubblico specifico a cui rivolgersi, rendendo dunque un eventuale investimento nella pubblicità con loro molto meno efficace.
Senza contare, per altro, che il pubblico a cui questa applicazione ed i suoi nuovi influencer si rivolge è molto giovane rispetto ad Instagram o Youtube. L’età anagrafica inferiore dei follower dei cosiddetti Tiktokers renderebbe – se possibile – ancor meno efficace una sposorizzazione di un brand tramite questi influencer.
Naturalmente, ci sono delle eccezioni, ci sono dei ragazzi che hanno saputo costruirsi la propria nicchia in una app che si dimostra da subito caotica e superficiale, i quali saranno gli unici a riuscire a sopravvivere a questa moda. Perché di questo si tratta: quando qualcosa esplode di fama così velocemente, non potrà far altro che implodere di quantità, di qualità, di fatturato. Inoltre, quello che TikTok ha fatto alle nuove generazioni è instillare in loro il desiderio ossessivo della “fama facile”: tutti vogliono diventare famosi senza lavorare, senza studiare, senza provarci realmente con la gavetta e con un percorso professionale adatto. Perché, l’insegnamento ultimo di TikTok è: “se è successo a questi ragazzi che vedi ricoperti di fan, di denaro e di fama, può succedere anche a te e tu non devi fare altro se non usare la nostra app, senza sforzarti di pensare ad un dopo“. Care Maison di moda, siamo davvero sicuri di voler condividere questo messaggio, collaborando con loro?
Ai posteri l’ardua sentenza, il mercato ha le sue leggi e tutti noi siamo costretti a seguirle.