di Stefano Sannino
La Pasqua si avvicina e come di consueto, si comincia ad assistere ad un rifiorire della natura e di tutto ciò che ricorda al nostro immaginario i colori e le caratteristiche della Primavera.
Esattamente come abbiamo visto però per Halloween, Natale e Candelora, anche la Pasqua Cristiana trae le sue origini da festività ben anteriori nel tempo e con caratteristiche che come vedremo sono fin troppo simili a quelle conosciute dai fedeli cristiani.
Nel periodo dell’equinozio di primavera, in epoca pre-cristiana e nelle regioni germaniche si era soliti celebrare una particolare festività chiamata Ostara e che oggi è uno degli otto Sabbat principali delle religioni neo pagane.
Il termine Ostara deriva da Eostre, Dea germanica della fertilità e dell’abbondanza, manifestazione divina di un periodo di rinascita e di rinnovamento.
Con l’avvento del cristianesimo, questa festività venne assimilata alla Pasqua, simbolo (guarda caso) della resurrezione di Cristo.
Anche le classiche tradizioni e simboli pasquali quali l’uovo di cioccolato e la colomba non sono altro che rielaborazioni di simbolismi pagani che sono poi stati adattati alla festività cristiana. L’uovo, ad esempio, non è altro che il simbolo dell’uovo cosmico, tradizionalmente associato alla fertilità ed alla rinascita e quindi strettamente collegato alla figura della Dea celebrata durante il periodo di Ostara.
Ancora oggi, il termine inglese per indicare la pasqua è Easter e in tedesco è Ostern, evidenza linguistica che collega la tradizione pagana a quella cristiana.
Questa festività è l’ennesima prova, oltre al Natale alla Candelora ed al più recente Giorno dei Morti che il Cristianesimo ha attuato, nel periodo della sua istituzionalizzazione, un’assimilazione più o meno forzata e caricaturale di usanze e tradizioni pre-esistenti.
La Pasqua è davvero la festa della risurrezione di Cristo?
No, Ostara è la festa della rinascita, del rinnovamento e della fertilità di tutto il creato e non di un singolo individuo, divino o meno. Ostara rappresenta la necessità di rinnovarsi, di creare la vita dopo un periodo di morte, di tendere sempre all’evoluzione ciclica del cosmo e dell’uomo stesso.
Ostara ci insegna che tutto è ciclico: le stagioni, il tempo, la vita.