È partita dalla Toscana la maxi operazione contro la pedopornografia che ha visto coinvolti più di 1700 utenti in tutta Italia.
Un’operazione che ha consentito l’arresto di 5 persone della regione Toscana, tra cui anche un catechista e un’autista di scuolabus.
Il sistema si basava sulla possibilità di percepire materiale pedopornografico attraverso un servizio di cloud storage esterno. A seguito delle indagini effettuate e dagli elementi emersi, la procura di Firenze ha deciso di emettere mandati per provvedimenti e perquisizioni informatiche a carico di tutti i 31 proprietari degli account individuati in Toscana.
Questo ha permesso di individuare anche gli altri utenti che utilizzavano soprannomi o agivano in anonimato.
Il materiale veniva scaricato da internet e successivamente catalogato in base alla tipologia di richiesta, in modo tale da essere facilmente recuperato e, una volta che ciò avveniva, poteva essere semplicemente visualizzato o addirittura condiviso con gli altri utenti.
Il materiale recuperato conteneva fotografie e video di bambini minorenni, e addirittura in tenera età, coinvolti in atti sessuali con altri minori o con adulti.
La pedopornografia è un reato che purtroppo non conosce età, nazionalità, nè nessun altro tipo di categorizzazione, e nonostante ci sia una parte che giustifica l’incappare, suo malgrado, in siti pornografici che si aprono automaticamente, tra di loro l’89% è completamente coinvolto in questo sistema, dove i diritti inalienabili dei minori vengono totalmente calpestati.
di Daniela Buonocore