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sabato, 16 Novembre, 2024

PECCIOLI, LA CITTADINA PISANA CHE DELLA DISCARICA NE HA FATTO UN’OPERA D’ARTE E UN BUSINESS PER LA COMUNITA’

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di Martina Grandori

 

In un momento dove la sostenibilità è non solo uno stimolo per migliorarsi ma un grande trampolino di lancio per nuovi business e nuove realtà produttive, ecco il caso di Peccioli, cittadina nel pisano ora sotto i riflettori della Biennale di Architettura di Venezia, l’evento internazionale che sta rianimando la cultura italiana. Tutto ha inizio tanti anni fa, quando alla fine degli anni Ottanta l’allora sindaco Renzo Macelloni collaudò in tempi non sospetti un sistema di economia circolare, al centro la discarica di Legoli, una struttura gigantesca di 26 ettari che in questi decenni è diventato un esempio virtuoso del riutilizzo dei rifiuti tanto da meritarsi un posto al Padiglione Italia alla Biennale, l’hanno chiamato “Laboratorio Peccioli”. Statue gigantesche incorniciate da un anfiteatro affrescato da Sergio Staino e dagli enormi wall drawing dell’artista neoavanguardista David Tremlett – che dopo la Tate Gallery di Londra, il MoMA di New York, ha fatto capolino in questi luoghi di indescrivibile fascino, l’obiettivo è che Peccioli sia non solo portabandiera della resilienza dei cittadini locali, ma anche un luogo di aggregazione e di cultura, specialmente dopo un anno e mezzo in cui la cultura è stata messa in prigione dalla pandemia. “Laboratorio Peccioli” è un vero laboratorio sociale, artistico, tecnologico e progettuale a cielo aperto. Un gemellaggio, quello voluto dal sindaco Renzo Macelloni, fra la super star Venezia e la medioevale Peccioli. Qui, oltre ad un paesaggio mozzafiato e tutto l’arcinoto e premiato lifestyle toscano, ci sono il tabernacolo affrescato da Benozzo Gozzoli, il Parco Preistorico con dinosauri in scala 1:1, il limitrofo borgo di Ghizzano e le sue installazioni di arte contemporanea e la celeberrima Torre di Pisa a 50 chilometri. 

Diventa quindi un modello Peccioli grazie alla lungimiranza di un politico che ha colto l’opportunità di trasformare una sfortuna come una discarica a cielo aperto in un business  – grazie alla la produzione di biometano – in un’attrazione e in un luogo di cultura che a sua volta sostiene economicamente il sapere e la cittadina stessa. Infatti sono circa 6 i milioni di euro che arrivano al Comune di Peccioli dalla gestione della discarica tramite la società Belvedere Spa, fra i cui soci, il Comune ma anche 800 piccoli azionisti che spesso portano il nome degli abitanti, una sorta di attività comunitaria per il bene e il bello di tutti. Un meraviglioso esempio di circolarità e solidarietà italiana che merita una visita durante questa estate.

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