di Gabriele Rizza
Non potevamo aspettarci miracoli. Certo, la scienza fa balzi in avanti ad ogni emergenza: nel giro di un anno sono stati messi a disposizione dei popoli una decina di vaccini contro il Covid- 19, un record per la scienza troppe volte dimenticato e che segnerà in positivo lo sviluppo di futuri vaccini per qualsiasi altra minaccia sanitaria si presenterà nel futuro. Però la scienza resta scienza e non può trasformarsi in veggenza, perché il fondamento della scienza da secoli è l’empirismo. Senza l’esperienza, la pratica, l’osservazione degli effetti e la raccolta dei dati, la scienza non avrebbe fatto quei passi da giganti che ci fanno dire fortunati ad essere nati nella nostra epoca. Con i vaccini anti – covid, la sperimentazione dei vaccini ha seguito tutte le fasi previste da OMS e EMA, ma il loro perfezionamento a la raccolta di dati a lungo termine avviene mentre il vaccino è somministrato a milioni e milioni di persone: appare quindi fisiologica la confusione e l’incertezza, come testimonia l’eclatante pasticcio su Astrazeneca, bandito in Italia agli under 60 dopo la triste morte della poco più che ventenne Camilla Canepa.
Sul caso Astrazeneca però, non c’è solo il fisiologico caos della scienza che si deve assestare, ma c’è la grandissima confusione della politica, perché mai come in questo momento la sanità è stata al centro della scena mediatica e civile. Tornano come indietro come un boomerang le esibizioni mediatiche di virologi ed esperti, che hanno fin da subito steso il tappeto alle paure, ansie e disagi della popolazione, tornano indietro – facendo molto male – le speculazioni giornalistiche sulla salute, la creazione di suspense scollegata dalla realtà in un momento in cui di realtà e sangue freddo c’è tanto bisogno. Siamo così arrivati al punto che un vaccino prima viene proposto ai giovani, poi a tutti, agli anziani, di nuovo ai soli giovani e poi ancora una volta agli adulti e agli anziani. Sono scelte politiche che vanno fatte perché la scienza ancora non offre risposte certe eppure la pandemia va governata, ma all’incertezza è stata aggiunta la follia delle istituzioni.
È stato negato il diritto di ricevere la seconda dose di Astrazeneca a chi ha già avuto la prima, viene imposto un mix vaccinale che viene ritenuto più sicuro solo perché ancora poco sperimentato. Non dalla politica, non dalla scienza, siamo guidati dalla cronaca. Ed il problema erano i no – vax.