Esce Letta, entra Renzi. Passaggio di consegne a Palazzo Chigi che l’ormai ex premier fa precedere da un tweet: “L’ultimo di 300 giorni tutti difficili”. E lancia l’hashtag #ladedicaèperGiangrande ringraziando il carabiniere ferito a Roma nel giorno del giuramento del suo governo. Letta dopo una fredda cerimonia della campanella ha poi lasciato Palazzo Chigi. Nel cortile c’è stato un lungo applauso in segno di stima verso il premier uscente.
“Il presidente Renzi ha aperto il Consiglio dei ministri con un ringraziamento particolare al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e all’on. Enrico Letta, presidente del Consiglio uscente, per il lavoro svolto”. E’ quanto si legge nel comunicato di Palazzo Chigi dopo il primo vertice del premier con i suoi ministri.
Votare o no la fiducia al governo Renzi? Lo chiede Pippo Civati ai militanti su internet, alla vigilia dell’incontro della sua area a Bologna. Il deputato Pd vuole un parere, “perché sono di solito gli elettori a scegliere”. E domanda pure se per il futuro sia meglio rimanere nel Pd o “ricostruire la sinistra” con gli altri partiti.
“Avremmo preferito” la conferma del ministro Mauro. “Non abbiamo il vincolo di dover votare la fiducia a prescindere”. Lo ha detto Andrea Olivero (Popolari per l’Italia) a Tgcom24. “Saremo ancora più rigorosi sul programma: se dovessero mancare quegli elementi che abbiamo chiesto, ne trarremo le conseguenze. Il gruppo ne discuterà lunedì e decideremo”, ha aggiunto. “La minaccia del voto non ci preoccupa per nulla”.
La Critica