Roma, 16 ott. (LaPresse) – “L’invito (alla festa per i dieci anni del Pd, ndr) che mi hanno recapitato a tempo scaduto è stata una sciatteria colposa. Però mi ha tolto dall’imbarazzo perché alla festa del Pd sarei andato, ma con la faccia triste. Di me posso solo ripetere che per la nostra democrazia il Pd è una cosa troppo importante perché lo si possa lasciare solo nelle mani dei dirigenti di turno. Si chiamino Veltroni, Bersani o Renzi, che scelsi sperando che mettesse la sua nuova novità al servizio del paese. Io voterò Pd, facendo sentire la mia voce. Finirà inevitabilmente per allearsi con qualcuno di quelli dei quali in campagna elettorale si è detto di tutto”. Così Arturo Parisi, fondatore dell’Ulivo insieme a Prodi, in un colloquio a ‘Repubblica’ dove ha ribadito che la festa di compleanno è stata in realtà “un lutto”.