Roma, 31 marzo 2017, fonte Ansa. “Non sono scomparso. Dal primo Megawatt, il 16 settembre, abbiamo organizzato altri 35 eventi in giro per l’ Italia, hanno aperto 200 circoli, abbiamo un sito web e 1500 persone lavorano al programma da mesi. Domani ci riuniamo a Roma, all’Hotel Ergife, per fare il punto. Vedrete quanta gente, altro che scomparsi”. Così, intervistato da Repubblica, l’ex candidato sindaco di Milano Stefano Parisi inquadra la convention di Energie per l’Italia. “Il potenziale è il 10 per cento. Forza Italia ha perso venti punti. Poi vedremo. Sicuramente l’obiettivo è ambizioso. Non vogliamo soltanto scavalcare il tre per cento per avere due ministri nel prossimo governo”. L’area di riferimento, spiega Parisi, è una liberal-popolare” che non si rifà nè a Le Pen nè a Trump. Mettiamo al centro sviluppo e sicurezza. Bisogna aggredire spesa pubblica e debito. Togliere la burocrazia, abbassare le tasse partendo da casa e imprese. La crescita la fanno gli investimenti privati e non l’assunzione di ottantamila dipendenti pubblici come pensano Renzi e Gentiloni”. “Sull’immigrazione non bastano gli slogan di maggiori poteri ai sindaci. Gli emigrati hanno il diritto di trovare un lavoro nel proprio Paese. Dobbiamo far sì che questo diritto sia garantito”. Alle amministrative Energie per l’Italia non si presenterà “perché c’è il maggioritario. Appoggeremo il centrodestra”, mentre alle politiche “andremo da soli”. “Finalmente, grazie al proporzionale, c’è lo spazio per dare una casa a chi non ce l’ha più. Il successo dei 5 Stelle dipende solo dal disprezzo per la politica, per le forze tradizionali che non hanno risolto un solo problema di un Paese in gravissima crisi”.