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sabato, 23 Novembre, 2024

PADI E RASH’R: QUANDO L’AMORE PER IL MARE PROTEGGE VITE

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di Martina Biassoni

Ormai, che le mascherine siano importantissime per proteggere dal coronavirus è un dato di fatto, e PADI (Professional Association of Diving Instructors), in collaborazione con  Rash’R, si sta impegnando a crearne alcune che non solo hanno a cuore la salute di chi le indossa, ma anche la salvaguardia per l’ambiente. Come?

L’interesse di PADI  nei confronti della salvaguardia dell’ambiente è molto forte e radicato, è importante che i sub iscritti all’associazione possano immergersi in tutta sicurezza ed essere anche garantiti una vista intatta e protetta da inquinamento e rifiuti che diversi incivili gettano a mare. Ed in questa collaborazione, l’associazione si sta impegnando molto non solo nella pulizia dei fondali e delle acque, ma anche delle spiagge.

La fortunata collaborazione con il brand di activewear sostenibile, nasce in un’epoca molto complicata, in cui la pandemia stava togliendo importanza ai rischi ambientali che il nostro pianeta sta subendo indifeso da ormai diverso tempo. Quindi, tramite un’operazione di riciclo di plastiche residue negli ambienti marini, le due aziende si sono impegnate nella creazione di 5 modelli di mascherine riutilizzabili diverse (ci sono modelli per adulti, ma anche per bambini dai 4 ai 10 anni), con prezzo che parte da 20.40$ l’una ed all’interno contengono 5 filtri di ricambio per assicurarsi un riuso proficuo e duraturo.

Il costo di circa ventuno dollari non include margine di profitto per le due attiviste, le quali si dicono contente di essere impegnate socialmente sia nella lotta al Covid, sia in quella all’inquinamento che spopola sulle spiagge di tutto il mondo; così da creare un esito vincente sotto diversi aspetti, senza approfittarsi di una situazione delicata.

Sono già state preordinate circa 15 mila mascherine, garantendo in questo modo la rimozione ed il riciclo di circa 575 kg di plastica, un numero nettamente superiore a quello previsto dalle due aziende filantrope, che si sono ritrovate a dover aumentare la produzione per trovarsi preparate alla domanda elevatissima, e anche a dover aumentare nettamente la produzione: lo spargersi della notizia fra insider del mondo subacqueo e non, ha portato ad un continuo innalzamento della richiesta.

Un altro progetto andato a buon fine, che colpisce sempre più nella coscienza ecologica delle persone e di chi, la natura, è abituato a viverla dal profondo.

 

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