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sabato, 16 Novembre, 2024

ORA LEGALE: IL DIBATTITO E’ ACCESO E DIVIDE L’EUROPA

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di Sara Matteucci

 

Quest’anno, come di consueto, l’ultima domenica di marzo le giornate diventeranno più lunghe con l’entrata in vigore dell’ora legale. Le lancette dell’orologio verranno spostate un’ora in avanti, ma tuttavia potrebbe essere l’ultima volta. 

L’Unione Europea ha abolito l’obbligo per i vari Paesi membri di passare da un’ora all’altra, ogni stato sarà chiamato a decidere entro questo 2021 quale fuso orario adottare. Un dibattito iniziato già nel 2018 attraverso una consultazione pubblica sul sito della Commissione Europea, in cui veniva posta l’alternativa tra il mantenere sempre l’ora solare o il mantenere sempre l’ora legale. La consultazione ottenne 4,6 milioni di risposte – il numero più alto mai ricevuto da una consultazione pubblica UE. Il tempo, una risorsa di tutti.

Cos’è l’ora legale e qual è la sua origine

Sia per l’ora solare, sia per quella legale si tratta di una convenzione stabilita da ogni Stato o organizzazione di Stati per avere un sistema di riferimento orario unico. La necessità di creare un bioritmo fisso trova la sua origine ai tempi dell’Impero Romano, quando il parametro per scandire il tempo era rappresentato dall’ora prima, ovvero il lasso di tempo a precedere il sorgere del sole. Nella storia, la progressione solare del mattino fu un’importante indicazione oraria anche nelle società antiche non industrializzate. In Italia l’ora legale nacque come misura di guerra nel 1916. Venne definitivamente adottata con la legge 503 nel 1965 ed entrò in vigore nel 1966 con una durata di quattro mesi. Un’ulteriore modifica venne apportata nel 1996, anno in cui venne prolungata di un mese fino all’ultima domenica di ottobre. Nel 2010 l’ora legale venne fissata alle due del mattino dell’ultima domenica di marzo con termine alle tre del mattino dell’ultima domenica di ottobre, pratica comunque già in vigore dal 96.

Il dibattito 2019-2021

Lo sfruttamento dell’illuminazione naturale crea un ritmo biologico e consente, ad oggi, un notevole risparmio energetico: tema al centro del dibattito sull’abolizione o meno dell’ora legale. Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, ogni anno stima il risparmio consentito dall’adozione dell’ora legale: nel 2016 i kilowattora risparmiati sono stati 573 milioni, contro i 400 milioni del 2020. Con l’avvento della pandemia si è verificato un incremento notevole del consumo di elettricità, stando tutti a casa, involontariamente, si consuma anche più energia. I consumi maggiori vengono da computer, luce, elettrodomestici e vari oggetti elettrici di comune utilizzo. L’ora legale permette un risparmio di luce artificiale a favore di quella solare e il conseguente impatto positivo a livello ambientale.

Il governo italiano ha depositato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere intatta la situazione attuale, il governo Conte bis – non presentando alcuna modifica al documento – confermerebbe la volontà di tenere invariata l’attuale disposizione. Non sarà così per gli altri paesi dell’Unione Europea. Il nuovo protocollo potrebbe rappresentare una prospettiva di cambiamento importante soprattutto per il Sud Europa. Diverso invece per i paesi del nord Europa: in Finlandia durante la stagione estiva – a causa della vicinanza con il Polo Nord – nei giorni più lunghi il sole sorge prima delle quattro del mattino e tramonta quasi alle 23. 

Il tempo è un patrimonio invisibile e una fra le prime risorse proprie all’individuo sin dalla nascita. Lo spostamento delle lancette, però, è una questione di competenza dell’Unione Europea che si troverà a decidere entro la deadline prevista per questo 2021.

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