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venerdì, 22 Novembre, 2024

NUOVI COCKTAIL? MIXOLOGY E FUTURISTI

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Di Matina Grandori

Chi osserva usi e costumi delle persone, ha delineato un nuovo modo di bere da parte di un numero sempre più crescente di persone. Lo chiamano bere soft, si potrebbe anche definirlo un modo di bere più elegante, sofisticato. Sano soprattutto.Dopo ubriacature di cocktail dai sapori più svariati, corredati da fette e fettine di frutta dentro, da ghiaccio fumante, da ghiaccio colorato, da abbinamenti un po’ dubbi, torna la voglia di sobrietà e qualità anche nell’universo dei barman. Stavolta non si usa più l’aggettivo fusion, ma mixology, termine molto caro anche ai grandi chef sparsi nel mondo che professano una fede totale al mixare elementi naturali di ottima qualità, seguendo ricette del passato. Il twist contemporaneo sta proprio qui: rielaborare in chiave top qualcosa di già buono che si è tramandato nelle cucine e nei salotti di casa.E anche questo caso l’Italia ha il suo fiore all’occhiello. Non solo grandi chef più o meno rinomati, più o meno stellati, ma in Italia, per la precisione a Treviso, trova sede una start up che ha fatto del bere soft il suo biglietto da visita. Si chiama Bevande Futuriste e produce 4 etichette DiFrutta, Ama_tè, Originale Bio 1959 e Cortese, l’etichetta più sfiziosa che va a braccio con i gusti dell’alta cucina. Elena Ceschelli, socia fondatrice di e direttore marketing di Bevande Futuriste osserva che è un crescendo fra gli afecionados più evoluti del drink (soprattutto donne che sono sempre in lotta con la linea) la richiesta di bevande a basso contenuto di zuccheri, il più naturali possibili perché in fondo si può bere analcolico e biologico, senza farsi del male al fegato e alla linea. Un modo di bere soft all’insegna del glamour – cosa c’è di più bello e godurioso di un drink in un bel hotel o a bordo piscina, in spiaggia o nel salotto di casa propria- adatto ad ogni momento della giornata perché analcolico.Bevande completamente naturali che deliziano il palato e non fanno male all’organismo sono i punti di forza di questa giovane realtà nata nel 2014, che nel marzo 2019 ha lanciato Cortese Experience, progetto partito al Bulk Mixology Food Bar dello chef Giancarlo Morelli con l’idea di offrire una nuova gamma di drink di altissima qualità che si accostino alle sue creazioni senza rovinarne o sovrastarne il sapore.Diversi ma decisi, tutti i cocktail di questo progetto sono l’espressione di un bere moderno che trae spunto dalla tradizione ma sperimentando appunto nuovi abbinamenti meno scontati. Nella fattispecie, tre le etichette riconducibili all’etichetta Cortese legate al progetto Cortese Experience con il Bulk Mixology di Milano. Originale 1959 (chinotto, gazzosa, spuma bionda, cola, ginger rosso, malagrana, arance rosse e limoni italiani). Premium Soft Drink (limonata, ginger ale, ginger beer, soda, tonica e molto altro), molto apprezzata dai barman, utilizzata ai più alti livelli di mixology in ambito drink. E Scortese, la linea super premium a base di pura tonica, da una bitter citrusy (nata per esaltare le miscelazioni con note amare e fresche con mandarino, arancia amara, limoni italiani, pompelmo rosa e pepe asiatico) e una ginger beer (con note speziate della radice di zenzero, accentuate da due blend di pepi e peperoncino).Dopo anni del tutto e di più, pian piano c’è un ritorno al savoir faire del drink, della cultura, del bello. Dell’eleganza. L’arte di mixare ingredienti di altissima qualità e note insolite  è il grande player su cui si stanno puntando i riflettori. Per non parlare delle nuove etichette dei drink: un capolavoro di raffinatezza.

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