di Martina Grandori
Pur di migliorare il livello dell’aria nelle città cosa non si farebbe? L’inquinamento atmosferico non è un segreto, rappresenta un grosso elemento di rischio per tutti, grandi e piccini.
Fra le ultime novità – anche se in realtà i test di laboratorio sono partiti 10 anni fa circa, – ci sono le vernici mangia smog, capaci da sole di migliorare la qualità dell’aria grazie a tecnologie all’avanguardia con cui sono prodotte.
Fiore all’occhiello 100% italiano di questo settore, è Airlite.
Arlite il nome dato ad è una pittura rivoluzionaria mangia smog che sfrutta una tecnologia inventata dal bolognese Massimo Bernardoni, esempio di cervello in fuga a Londra, che ha impiegato 14 anni di studi di cui 7 anni di brevetti, per mettere a punto questa vernice. Oggi la vernice Airlite è un brevetto di AM Technology, inserita dalle Nazioni Unite fra le 4 tecnologie attualmente disponibili più efficaci contro l’inquinamento.
Come tutte le storie di cervelli in fuga, Massimo Bernardoni, per far crescere la AM Technology e investire molto sulla ricerca scientifica, lanciò anni fa una raccolta di capitali sulla piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd. Gli sforzi gli sono valsi grandi successi e riconoscimenti.
Si tratta di una vernice in polvere a cui, aggiungendo dell’acqua che contiene biossido di titanio in grado di attivarsi a contatto con la luce (sia naturale che artificiale), trasforma agenti inquinanti come ossidi di azoto e zolfo, benzene, formaldeide e monossido di carbonio in molecole di sale. Elimina i batteri nell’aria e impedisce la formazione delle muffe, sfruttando lo stesso meccanismo che c’è in natura. Ecco come funziona. Avete presente quando dopo un temporale si sente l’aria più fresca? Questo avviene perché le nuvole contengono tanta elettricità statica. Questi elettroni liberi si combinano con il vapore acqueo e l’ossigeno presenti nell’aria e generano degli ioni negativi, che a contatto con gli inquinanti li neutralizzano, purificando l’aria. Airlite fa lo stesso: grazie a una tecnologia brevettata, attraverso un materiale semiconduttore, simile a quello usato nei pannelli solari per generare elettricità, genera delle piccole cariche elettrostatiche, che combinandosi con il vapore acqueo e l’ossigeno presenti nell’aria, creano gli stessi ioni negativi, purificando l’aria, in modo 100% naturale.
Una vernice in grado di “mangiare” lo sporco che c’è nell’aria, all’aperto o all’interno di un edificio, depurandola fino all’88,8% dell’inquinamento presente, e che usata all’interno degli edifici in cui viviamo contribuisce a renderli più igienici e salutari. Un sogno per chi sogna un ambiente domestico più sano. In poche parole la superficie proiettata a terra di un albero purifica una superficie trattata con Airlite equivalente a 36 metri quadri.Manifesto di questa tecnologia che fa bene all’ambiente e all’uomo, è Hunting Pollution a Roma, il più grande murales green d’Europa, inaugurato a ottobre 2018 nel quartiere Ostiense.A catturare l’occhio e l’ammirazione di chi cammina è un airone alto cinque piani (è un edificio) che caccia la sua preda in un mare gravemente inquinato, ma che a sua volta caccia via l’inquinamento dell’aria da uno degli incroci più trafficati della Capitale. Autore dell’opera mangia-smog è Federico Massa, in arte Iena Cruz, street artist milanese di fama internazionale che da anni affronta i temi dell’inquinamento ambientale, del riscaldamento globale e delle specie in estinzione come appunto l’airone tricolore protagonista del gigantesco dipinto che copre l’intero palazzo.Il risultato è un murales da Guinness. E l’ambiente ringrazia.