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giovedì, 19 Dicembre, 2024

Nuova etichettatura alimentare: attacco al Made in Italy

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di Anna Zollo

Nuova etichettatura alimentare

Con l’introduzione delle etichette obbligatorie per l’universo food, in Europa si è fatto un grosso passo in avanti per la tutela del consumatore, e l’Italia in questo senso è sempre stata molto attenta a proteggere il consumatore rispetto ad altri paesi.

L’introduzione dell’obbligatorietà dell’etichetta come strumento per garantire la tracciabilità e rintracciabilità di un prodotto si è resa necessaria a seguito dei diversi scandali nel settore agroalimentare europeo, quello che sicuramente tutti ricordano è stata la mucca pazza.

Un po’ di storia

La prima disciplina dell’etichettatura degli alimenti può essere ricollegata al D. lgs n. 109/1992 (integrata poi negli anni da diverse direttive e regolamenti a livello europeo) e che ha riguardato diversi prodotti specifici fra cui carne bianca, rossa, latte e pasta.

La normativa ha consentito di inserire sul prodotto delle indicazioni che ogni etichetta di prodotti alimentari è obbligata ad avere.

Tra queste: la denominazione dell’alimento, elenco degli ingredienti, indicazione di sostanze o prodotti che provocano allergie o intolleranze, quantità di tali ingredienti o categorie di ingredienti, quantità netta dell’alimento, termine minimo di conservazione o data di scadenza, condizioni particolari di conservazione e/o condizioni di impiego, nome o ragione sociale e indirizzo dell’operatore del settore alimentare, paese di origine o luogo di provenienza, istruzioni per l’uso (nei casi in cui la mancanza di tale indicazione possa rendere difficile un uso adeguato dell’alimento), titolo alcolometrico volumico effettivo, per bevande che contengono più di 1,2% di alcol in volume, dichiarazione nutrizionale (con valore energetico e quantità di grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale).

Un attacco al Made in Italy

Moltissime informazioni e dati necessari che hanno, e che consentono, ai consumatori di difendersi dalle truffe.
Ma il nuovo scandalo che nuoce gravemente a tutto il comparto agroalimentare italiano è che negli anni, sia l’UE che altre nazioni, hanno cercato di etichettare il prodotto italiano come non sano a causa di alcuni sui ingredienti o lavorazioni artigianali.

L’Italia è patria della Dieta Mediterranea, lo stile alimentare più sano e sostenibile esistente. La scena politica comunitaria in questi ultimi giorni è in fermento in quanto è in fase di elaborazione da parte della Commissione Ue l’etichettatura da imporre ad alcuni prodotti italiani colpevoli secondo la Commissione Ue di far venire
il cancro.

Un’etichettatura nutrizionale armonizzata e obbligatoria

La Commissione proporrà un’etichettatura nutrizionale obbligatoria e armonizzata nella parte anteriore della confezione per consentire ai consumatori di fare scelte più sane e sostenibili intraprendendo, inoltre, un riesame della politica di promozione dei prodotti agricoli, nell’ottica di potenziare produzione e consumo sostenibili, con più verdura, meno carni rosse e altri alimenti legati al rischio di cancro.

Tra i prodotti incriminati dalla Ue entrerebbero formaggi, carne ed insaccati, escluso il vino in quanto farebbe parte dello stile alimentare comunitario.
A breve dovrebbe esserci una proposta di etichettatura obbligatoria per l’elenco degli ingredienti e una dichiarazione nutrizionale sull’etichetta delle bevande alcoliche (2022) e una sulle avvertenze sulla salute (2023) e un fondo di 4 miliardi di euro per questa nuova etichettatura obbligatoria.

Un primo tentativo è stata Nutriscore, un’etichetta a semaforo che in realtà aggirava il tema enorme della corretta informazione con la semplice apposizione di bollini, che fu subito rimesso nel cassetto e bocciato. A tal proposito va ricordato che il valore del Made in Italy è stato nel 2019 di 44,6 miliardi in valore per l’export agroalimentare nel mondo, afferma una nota del Movimento FareAreambiente, e che quindi le ripercussioni per l’economia nazionale sarebbero inimmaginabili e metterebbero ancora di più in ginocchio le imprese, oggi già in crisi a causa del Covid. L’obiettivo sarà quello di contrastare in tutti i modi questa scellerata proposta.

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