Libertà e verità sono le colonne portanti, il mezzo ed il fine della ricerca di chi sente il richiamo di una vita più autentica, di una modalità di relazionarsi agli altri che ripristini il rispetto, la condivisione profonda e l’integrità di individualità differenti, essenzialmente uniche.
Molte di queste persone iniziano un cammino di rivalutazione di se stesse e delle dinamiche vissute nel passato, a partire dalla necessità di un cambiamento, scelto o imposto da situazioni esterne come la perdita di un lavoro, o la separazione da un partner, tanto per citare alcune concrete casistiche. Questo accade perché la sicurezza sulla quale ci si era più o meno consapevolmente adagiati, accomodati, o ben sistemati in apparenza, crolla in un istante di incertezza, e la sete di libertà e verità diventa un richiamo impellente, un desiderio inarrestabile… Che questo desiderio sia anche “inafferrabile”, però, dipende dal modo, dalla consapevolezza, dall’apertura e dall’onestà con cui il momento e la ricerca vengono affrontati. Molte persone che intraprendono un percorso di crescita spirituale, infatti, hanno come obiettivo, quello di (ri)trovare ed essere se stessi, di sentirsi liberi e veri a discapito di tutte le limitazioni che vengono percepite nella quotidianità e alle quali non si vuole più sottostare.
A tutti è capitato almeno una volta (e forse anche due, tre, cento volte, perché la vita è un sentiero senza meta in cui bisogna godersi il paesaggio), di sentirsi non solamente ad un bivio, ma ad un punto di svolta reale. Una situazione questa, che necessita di degenerare in un concreto miglioramento per se stessi, mettendosi su una strada di libertà e verità, che sia come un seme da piantare nel giardino della propria coscienza, del quale prendersi cura, al quale rivolgersi con reverenza nelle situazioni difficili, di dubbio o di dolore; un seme da veder crescere nel proprio mondo interiore e da spargere nel mondo delle relazioni con gli altri – in famiglia, nelle amicizie, nel lavoro.
Cosa potrebbe accadere se fossimo liberi e veri, davvero, come vorremmo? Cosa faremmo di diverso? Chi saremmo, di diverso? Cosa faresti se fossi libero? Come cambierebbe la tua vita se arrivassi a vivere nella verità? Queste domande vogliono essere uno spunto ed una provocazione a se stessi, perché libertà e verità sono due concetti, due sensazioni imprescindibili, ma spesso coloro i quali si mettono alla loro ricerca non sono ben consapevoli di cosa implica poter avere questi due strumenti a disposizione!
In tutti i casi, per fare un esempio, il prezzo da pagare potrebbe essere quello di perdere qualcuno o qualcosa. É dato certo che chi sceglie la strada del cambiamento ed aspira alla propria centratura e realizzazione, deve essere disposto a modificare alcuni schemi mentali ormai obsoleti, a lasciar andare situazioni sature o abitudini malsane di dipendenza (anche affettiva); legami di qualsiasi tipo che, pur avendo permesso la crescita e l’approfondimento della conoscenza di se stessi fino a questo momento, arrivano ad assumere una rilevanza marginale per la nostra evoluzione nel momento presente. Per camminare leggeri, infatti, serve lasciare dei pesi, ed il cammino verso la verità e la libertà è severo nel richiedere di far spazio al nuovo che bussa dietro alla porta del nostro cuore, chiedendo il consenso ad entrare e portare consapevolezza.
E’ una buona abitudine, e funziona anche in questo caso, chiedersi per ogni meta il motivo che ci spinge a raggiungerla, cercando di visualizzare il modo in cui vogliamo vivere questo completamento, domandandoci cosa siamo disposti ad ottenere e cosa a perdere, cosa crediamo di meritare… scoprendo cosa non ci aspettiamo di voler buttare via, perché “trattenere” ci permette di espiare inconsciamente un senso di colpa o una compensazione che crediamo di dover segretamente equilibrare. L’autoanalisi funziona anche in questo caso!
Il prezzo da pagare per la libertà e la verità può essere la Vita, e nell’attaccamento alla sofferenza a cui siamo stati istruiti e al quale ci siamo affezionati, si potrebbe scoprire che ciò di cui vorremmo liberarci all’esterno è in realtà una parte di noi della quale abbiamo necessità per rimanere nella sofferenza, auto-impedendoci di non godere la libertà agognata perché di una vita senza dolore non sapremmo cosa farne. Avere a disposizione tempo da usare per la nostra serenità potrebbe essere destabilizzante, perché fermerebbe la routine e ci darebbe un’opportunità che, paradossalmente, per molti è difficile da cogliere.
Ad ogni modo, aspirare alla verità e alla libertà è incredibilmente necessario, un’esperienza intensa e coraggiosa, ed anche se il passaggio per avvicinarvisi potrà costare fatica, ne varrà sempre la pena. Tutti possiamo vivere nella gioia e nella serenità del cuore: indirizzarsi al cambiamento, alla verità e alla libertà, è tanto difficile quanto necessario, poiché permette di lasciar andare la colpa, la sopraffazione, il superfluo e di onorare con responsabilità il destino riposto nelle nostre cellule, nella nostra anima, e in quelle azioni che costituiranno la direzione del nostro “essere” e stare nel mondo.
Simona Notaro