Il solstizio mette in comunicazione due mondi, visibile e invisibile, mondi che si compenetrano fra loro e tutto diviene possibile. E’ nella notte del 23 giugno, notte magica per eccellenza, che si fondono tradizioni popolari e profondi significati esoterici e religiosi, per il fatto che le ricorrenze di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, sono legati ai due solstizi: quello d’estate il 24 giugno, e quello d’inverno il 27 dicembre.
Il termine “solstizio” deriva dal latino solstitiu o solstitium, nel senso di “fermarsi”, in quanto si ha la sensazione che il sole si fermi e torni indietro.
Durante il solstizio il sole sembra fermarsi, sorgendo e tramontando sempre nello stesso punto, sino al 24 giugno (25 dicembre per il solstizio invernale), quando ricomincia a muoversi sorgendo più a sud sull’orizzonte (più a nord per quello invernale).
San Giovanni Battista è la festa solare per eccellenza, poiché celebra la schiacciante vittoria della luce sulle tenebre, la vittoria del bene sul male.
Per quanto riguarda le tradizioni della notte magica del 23 giugno non c’è che l’imbarazzo della scelta. Questa è la notte dei falò, i quali venivano accesi per perpetuare un rito magico interpretato da alcuni studiosi come magia purificatrice, utile per scacciare i demoni e le forze occulte della natura.
Infatti il fuoco viene considerato come purificatore, e la tradizione dice che porti bene saltare sul fuoco pensando intensamente a ciò che vogliamo migliorare o modificare della nostra vita.
Altro rituale conosciuto, utile per avere un sogno premonitore è mettere sotto il cuscino un mazzetto di erbe di San Giovanni (artemisia, arnica, bacche di ribes, erica, etc), mentre se si mette l’alloro serve per sognare il volto del futuro amore.
Comprare dell’aglio fresco nel giorno del Santo porta ricchezza in casa e cogliere un ramo di felce allo scoccare della mezzanotte aiuta ad aumentare le entrate economiche.
Il prezzemolo bollito e messo in infusione preserva dall’invidia, dalla stregoneria e dal malocchio.
L’usanza e la pratica di raccogliere erbe e frutti nella notte di San Giovanni è ancora oggi in uso in alcune zone italiane, soprattutto nelle campagne.
La gente dei campi festeggiava San Giovanni non solo per un fatto propiziatorio, ma anche per un’esigenza purificatrice. Infatti, la terra, dopo il raccolto aveva la necessità di essere purificata dalla rugiada, pronta per essere di nuovo seminata.
I contadini, non utilizzavano solo erbe, la tradizione ci dice che interpretavano il volo delle lucciole tentando di indovinare l’andamento e quindi le fortune o le sfortune dell’anno agricolo, affidandosi alla cabala della natura. Se il volo delle lucciole rasentava i fossi si sarebbe trattato di un’estate torrida e siccitosa; in caso contrario, se volavano lambendo i rami delle siepi e delle piante, portandosi verso l’alto, l’estate sarebbe stata fresca e piovosa.
Un altro espediente per conoscere l’andamento meteorologico si otteneva esponendo dodici fette di cipolla, i 12 mesi dell’anno, sui davanzali. Nella mattinata del 24 Giugno, le fette nelle quali la rugiada era più abbondante, questi erano i mesi più piovosi.
Anche la Chiesa Cattolica, intuì che sarebbe stato più semplice “adeguarsi” a queste tradizioni preesistenti, anziché eliminarle. Il solstizio d’estate è quindi una celebrazione molto diffusa nel mondo pre cattolico e pagano, dai popoli delle Americhe, agli antichi Greci; tutti hanno dato importanza a questo momento dell’anno.
In alcune zone del Nord Italia è tradizione raccogliere e poi bere qualche goccia di rugiada della mattina di San Giovanni per assicurarsi un elevato numero di figli. Ma il rituale più conosciuto rimane quello della chiara d’uovo nel bicchiere d’acqua in cui viene fatto cadere una chiara d’uovo in una ciottola con acqua e viene lasciata alla luce della luna. Il mattino seguente viene interpretato il “disegno”, così da trarre risponda a una domanda che si ha a cuore o comunque capire quale evento ci accadrà di importante in futuro. Questa pratica è molto utilizzata per questioni d’amore.
Durante il Medioevo, invece, questa notte veniva collegata alle streghe: si pensava che volassero nel cielo per radunarsi sotto il grande noce di Benevento. Antiche credenze attribuiscono al noce la qualità di pianta sacra e magica. Esso rappresentava l’ultimo rifugio delle streghe condannate al rogo, e lì esse, potevano salvarsi dal supplizio trasformandosi in spirito ed entrando nel più vicino tronco di noce per poi riacquistare libertà quando l’albero veniva abbattuto.
Ma tutto ciò è abbastanza noto a tutti. Quello che forse è meno noto, è che la natività di San Giovanni Battista viene celebrata, con apposite cerimonie, dalle Logge Massoniche di qualsiasi Obbedienza.
La Massoneria celebra, sempre in occasione del solstizio, però invernale, anche San Giovanni Evangelista; Logge di San Giovanni sono definite quelle dei primi tre Gradi Massonici (Massoneria Azzurra) e ancora, i due San Giovanni sono i Santi Patroni delle antiche Confraternite Operative dei “Muratori” inglesi.
Ma, poiché la Massoneria non è una religione, e pratica l’Esoterismo nel solco della Tradizione, il significato di tali ricorrenze non può essere quello specificamente cristiano. Per comprendere il vero significato bisogna guardare al simbolismo del Sole. Il solstizio d’estate corrisponde al culmine della traiettoria ascendente dell’Astro e ciò significa all’inizio della sua discesa fino ad arrivare all’altro culmine, quello invernale, dal quale può risorgere, iniziando così un nuovo ciclo.
I due solstizi quindi sono complementari e rappresentano i due punti estremi dell’anno solare.
Infine, secondo le tradizioni nordiche, proprio il 24 giugno corrisponde al giorno di Mezz’estate. Tale giorno viene anche ricordato nella celebre commedia di William Shakespeare, Sogno di una Notte di Mezz’estate, dove sono raccontati gli amori e gli incanti nei boschi, abitati da fauni e fate che si divertono a burlarsi dei poveri umani.
AUGUSTA DI FUSCO