di Gabriele Rizza
Non ci sono più regioni rosse, i primi vaccini arriveranno presto (forse non prima di Natale come aveva promesso Conte in una conferenza stampa dei primi di novembre) e lo slogan delle nostre vite al momento è “non abbassare la guardia”. Nel frattempo, come annunciato dal ministro degli esteri Di Maio, viene anche “permesso”, ripetiamolo, “permesso”, durante le festività di spostarsi tra piccoli comuni. Ecco, nella giustificatissima priorità data dagli italiani alla lotta al covid, non deve sfuggire al cittadino una riflessione: gli italiani hanno messo da parte, tanto, dagli affetti al lavoro, per sconfiggere il covid, invece la classe politica continua ininterrottamente con le sue piccole logiche.
Da una parte sembra che chi sta al governo ci abbia preso proprio gusto a trattare gli italiani con il bastone, a mostrare i muscoli, ad essere ancora più rigidi dei consigli dati dal Comitato tecnico scientifico. Farebbe onore a loro se fosse una scelta consapevole, un metodo di governo ritenuto efficace, invece dietro c’è solo la piccola logica del guardare prima i sondaggi: gli italiani sono in maggioranza favorevoli a misure molto restrittive, e allora colgono questo “consenso” e ne fanno stile, comunicazione e spavalderia. Si cavalca elettoralmente un sacrificio che tutto il popolo italiano sta facendo. Chi più, chi meno, tra chi vince e chi perde.
Continuano le piccole logiche quindi, e il Parlamento riprende sorprendentemente vita quando ci sono miliardi di euro da gestire, e così sbuca di nuovo fuori Matteo Renzi, con Italia Viva bassissimo nei sondaggi, ma con una nutrita truppa di parlamentari in grado di far saltare il governo, a minacciare Conte sul Recovery Fund. Torniamo al piccolo partito che tiene per il collo milioni e milioni di italiani: sarebbe legittimo se fosse sulla base di una “visione” e di un ideale, ma il chiasso è solo sulla base di miliardi di euro, e nemmeno sui progetti di investimento e crescita da fare con questi soldi. C’è solo il potere di mezzo, la gestione dei fondi. “Conte faccia marcia indietro sul Recovery Plan o cade il governo”, dice minacciando Matteo Renzi, quando invece, il 31 maggio del 2017, scriveva sui social: “Non è accettabile che nel 2017 ci siano ancora i piccoli partiti che mettano dei veti”. Siamo purtroppo solo poltrone e sondaggi, questa è la realtà.