5.5 C
Milano
lunedì, 16 Dicembre, 2024

Natale e solstizio invernale

- Advertisement -spot_imgspot_img
Annunci sponsorizzatispot_imgspot_img

Il Natale, appena passato, ci ricorda la nascita di Cristo, ma la data del 25 dicembre viene a coincidere con altre importanti ricorrenze di altri culti e tradizioni. La più importante di queste è di tipo astronomico e celebrata a livello planetario da tutte le culture del passato ed è quella del solstizio d’inverno che cade fra il 20 e il 23 dicembre in base all’anno; questo accade perché la terra fa un giro intorno al solo non in 365 giorni esatti, ma impiega poco meno di 6 ore in più che poi è il motivo per cui esiste l’anno bisestile ogni 4 anni. I fenomeni astronomici e i cicli naturali hanno sempre rappresentato un punto di riferimento per le popolazioni antiche perché erano quelli a scandire il tempo e i lavori agricoli al contrario di oggi in cui il tempo con l’industrializzazione e il tempo misurato dagli orologi assume una dimensione artificiale e quasi impalpabile. Il solstizio invernale aveva un particolare significato perché si trattava della giornata in cui le ore di luce erano le minime nell’anno e in qualche modo è come se il sole morisse per poi rinascere e crescere già dal giorno successivo. Già il 25 dicembre è possibile percepire un piccolissimo allungamento della giornata è pertanto tale data assume un significato particolare.

Non stupisce che tale data simbolica sia stata scelta dai cristiani come data di nascita di Gesù. In realtà non si conosce la data di nascita di Gesù e la scelta oltre al simbolismo, come è accaduto spesso volte nella storia della Chiesa, è stata fatta per sovrapporsi ad una festività pagana. La data fu scelta da papa Giulio I nel 336, per sovrapporsi alla festività pagana Dies Natalis Solis Invicti (Il giorno natale del Sole Invincibile) festeggiato in tutto l’impero romano e nel resto d’Europa. Il 25 dicembre era inoltre anche una festività ebraica, in cui si festeggiava la restaurazione e la purificazione del tempio profanato da Antioco Epifane e porta il nome di “Hannukah” o festa della Dedicazione o festa delle Luci.

Corrispondente del solstizio d’inverno è il solstizio estivo che cade introno al 21 giugno ed è la giornata con maggior ore di luce nel corso dell’anno. Abbiamo un ciclo di crescita delle ore di luce da dicembre a giugno e uno di decrescita da giugno a dicembre.

Questo ciclo astronomico di crescita e decrescita delle ore di luce è stato accostato al passo del vangelo di Giovanni (3, 30) in cui San Giovanni Battista dice: “Bisogna che Egli cresca e che io decada”. Così alla fase discendente del sole si è legato il Battista e a quella ascendente Gesù Cristo. Per completare il simbolismo astronomico, al solstizio estivo, giorno in cui le ore di luce sono al massimo ed inizia il ciclo discendente del sole, è stata fissata la festività di San Giovanni Battista. Un altro passo evangelico in cui si fa riferimento a Gesù come sole nascente è un passo del vangelo di Luca in cui Zaccaria padre del Battista profetizza il destino del figlio e la venuta del Signore:

“grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio, per cui verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra della morte e dirigere i nostri passi sulla via della pace”(Luca 1, 78-79).

Nell’Odissea nel libro XIII, quando Ulisse si trova nella terra dei Feaci viene descritto l’antro delle Naiadi, ninfe che presiedono le acque dolci:

“e due porte vi sono, una a Borea rivolta,
dove scendono gli uomini, l’altra che a Noto
si volge, è aperta agli dei e non v’entrano gli uomini;
ma è solo il cammino degli immortali”

Nell’antica Grecia i solstizi erano chiamate porte e le due porte del racconto omerico hanno chiaramente anche un significato astronomico oltre che simbolico. La porta degli uomini è il solstizio estivo ed è rivolto a sud, mentre la porta degli dei è il solstizio invernale ed è rivolta a nord. Naturalmente se si voleva scegliere una data simbolica per la nascita di Cristo non poteva che essere che la “porta” degli dei. La scelta del solstizio è dettata dall’evidenza della “rinascita” del sole, mentre con il solstizio estivo, la porta degli uomini, si ha la decrescita fino alla “morte” del sole.

di Vito Foschi

- Advertisement -spot_imgspot_img

Ultime notizie

- Advertisement -spot_img

Notizie correlate

- Advertisement -spot_img