Natale, giorno nel quale si festeggia la nascita di Gesù e ricorda a tutti l’importanza dell’amore, del perdono e della fratellanza ma anche la gioia per l’attesa dei regali e per i più piccoli l’arrivo di Babbo Natale.
A Napoli troverai tutto questo e molto più. Infatti, nelle case dei napoletani, ci sono tradizioni ed usanze che si tramandano da secoli in secoli in famiglie e famiglie.
Dall’8 dicembre infatti, passeggiando per i vicoli della città, si viene avvolti dalla magia natalizia che sulla città partenopea regna per tutto il periodo natalizio, ogni angolo della strada è arricchito da presepi artigianali, luminarie, teatri di strada e l’immancabile profumo dei dolci napoletani che riempiono i vicoli circostanti.
Per il napoletano il Natale è la festa più importante dell’anno che va oltre il suo significato religioso, vi sono infatti, intorno ad esso, numerosi riti che da secoli e secoli vanno tutelati e rispettati, facendo particolare attenzione ad ogni dettaglio. Primo tra tutti vi è l’allestimento del Presepe, una tradizione che risale al 1600, quando gli artisti napoletani rappresentavano la Natività insieme alle scene di vita quotidiana con personaggi che vanno dai venditori agli artigiani locali, fino ad arrivare ad oggi, perfino con l’introduzione dei personaggi famosi come la Regina Elisabetta.
Un’altra tradizione simile è la processione del “Bambinello” anch’essa legata al Presepe, dove ogni famiglia, la notte del 24, posiziona all’interno della capanna, il Bambin Gesù.
Stessa processione si ripete poi il 6 Gennaio, giorno dell’Epifania, per l’arrivo dei re Magi. Iil Bambin Gesù, che viene posizionato rigorosamente nella mangiatoia al centro tra Giuseppe e Maria, sarà prima portato in processione per tutta la casa e baciato da ogni componente della famiglia che nel frattempo canteranno sulle note di “tu scendi dalle stelle”.
Tra i personaggi fissi del Presepe troviamo spesso la coppia di zampognari posizionati di fronte alla capanna, per festeggiare l’arrivo del bambino. Questo rituale si ripete anche nella realtà, infatti lungo le strade della città di Napoli, durante il periodo natalizio, le persone vengono bussate alla porta dagli zampognari stessi che suonano dinanzi a tutti le canzoni natalizie.
Per deliziare il palato poi, oltre all’innumerevole menù proposto sulle tavole napoletane per tutti e tre giorni delle feste natalizie, quello che non può mancare sono le “ciociole” ovvero il cestino di vimini che raccoglie ogni tipo di frutta secca che i napoletani sgranocchio durante l’apertura dei regali e al termine dei pasti, utilizzando nei giorni a seguire le bucce di quest’ultime come segna numeri per le cartelle della classica tradizionale tombolata napoletana, nata nel 1734 per opera del Re Carlo di Borbone, un gioco tutto napoletano rigorosamente richiesto da ogni famiglia della città durante la notte della vigilia di Natale e quella di fine anno.
Ultima, ma non meno importante tradizione natalizia per i napoletani, è quella della Pigna, quest’ultima viene bruciata sul fuoco affinché l’odore della resina possa propagarsi in tutte le stanze della casa per poi mangiarne a fine cottura i propri frutti. La Pigna simboleggia la luce, e la tradizione vuole infatti che venga accesa dal 24 dicembre per lasciarla bruciare fino al 6 gennaio.
di Daniela Buonocore