È da domenica sera che i napoletani affrontano nuovamente la paura per il Vesuvio, che si è riattivato facendo tremare il capoluogo campano.
L’ epicentro è a più di 1 Km di profondità, proprio all’interno dell’area del cratere, ma i sismologi sostengono che non c’è nulla da preoccuparsi, poiché la magnitudo registrata è di 2,5 e, secondo gli esperti, questi movimenti sono legati alla dinamica del vulcano e non correlabili ad un terremoto.
Questo è quanto dichiarato dal Direttore dell’Osservatorio Vesuviano Mauro Antonio Di Vito, che ha voluto rassicurare il popolo partenopeo, precisando che da domenica proseguono le osservazioni sismiche del vulcano.
Al momento non ci sono novità rilevanti, eppure non è stata tanto l’intensità della scossa, quanto il numero delle scosse registrate, a disseminare panico. Più di 25 scosse registrate in un paio d’ore. Si tratterebbe di fenomeni naturali: le rocce con il tempo cambiano le loro caratteristiche e facendo ciò creerebbero delle contrazioni che generano quelle vibrazioni registrate attraverso le strumentazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
Questa è una prima ipotesi, la seconda è che questi episodi siano correlati al clima attuale che presenta piogge torride. Ciò che è certo è che si tratta di deformazioni del suolo non imputabili a fenomeni vulcanici, così come segnalato dal Global Navigation Satellite System nell’ultimo bollettino.
Uno studio recente conferma tale ipotesi, descrivendo i piccoli scivolamenti di terreno e le piccole frane all’interno del cono o nella scarpata del Somma come la causa di questa tribolazione interna del Vulcano.
Sembra quindi tutto sotto controllo, ma il popolo napoletano continua a rimanere in allarme, poiché l’ultima volta che il Vesuvio è eruttato, nel 1944, ha provocato non pochi danni e moltissime vittime. Ad oggi, quel tremore improvviso, riporta alla mente quell’anno di terrore e l’ansia ha la meglio sui dati degli esperti, che nel frattempo continuano a monitorare i movimenti del Vesuvio.
di Daniela Buonocore