Nella fotografia di copertina un’immagine d’epoca dei bagni pubblici di via Esterle 15. Si tratta di un fabbricato di impianto razionalista realizzato in epoca fascista (1939) con all’interno venti camerini per doccia, ma nessun bagno cui era abbinato un lavatoio pubblico che occupava il cortile retrostante.
Abbandonato dal 1999 dopo che dismessa la sua funzione iniziale aveva prima ospitato una fabbrica di bottoni e poi una carrozzeria. Il suo destino sembra essere quello di trasformarsi in moschea essendo quasi sicuramente incluso nel bando indetto fra le varie associazioni religiose di Milano per l’assegnazione di edifici da usare a scopo di culto, cui però è praticamente scontato parteciperanno solo i rappresentanti di quella musulmana.
La scelta sembra in netto contrasto con quanto scritto nel sito web del comune di Milano dove è esposto il progetto di riqualificazione dei 19 bagni pubblici ancora esistenti in città in cui si spiega: prossimo obiettivo è la stima del valore inteso come memoria storica, lo stato delle strutture e un giudizio sulla loro recuperabilità. Propositi ribaditi dall’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza dichiarando: “ L’impegno dell’Amministrazione è di individuare beni come questi abbandonati da anni, poi decideremo come valorizzarli”
Ci è difficile credere che il modo migliore di valorizzare il patrimonio storico della città passi attraverso il trasformare in moschea un edificio razionalista di epoca fascista, ci consoleremo pensando che se la giunta arancione riuscirà nel suo disegno dovrà ringraziare il Duce per avere fatto realizzato l’edificio in cui lo porterà a compimento.
La Critica