Riprendono le iniziative nelle periferie di Milano promosse dal coordinamento cittadino di Forza Italia. Domenica mattina il gruppo consiliare di Zona 7, con qualche attivista del movimento politico di Berlusconi, ha organizzato un volantinaggio nel quartiere di Quarto Cagnino per smascherare le falsità raccontate dall’assessore Majorino in merito all’accoglienza data ai 1.800 profughi siriani accolti nella scuola Manara di via Fratelli Zoia.
“Il Comune invia alla stampa comunicati in cui dichiara che i residenti hanno accolto con grande cuore i profughi alternatisi da ottobre, ma nella realtà dei fatti i siriani sono arrivati in una notte di ottobre senza che nessuno avesse avvisato i residenti e tanto meno il Consiglio di Zona. Questa mattina ne abbiamo avuto ulteriore conferma distribuendo i 3.000 volantini. Ci sono petizioni e raccolte firme per chiedere di destinare la scuola a centro polifunzionale, indispensabile in un quartiere densamente popolato da anziani, che da quando ha visto chiudere il circolo ARCI di via Lamennais è rimasto sprovvisto di qualsiasi attività ricreativa – dichiara Alessandro De Chirico, componente del coordinamento Forza Italia di Milano e consigliere di Zona 7 .
Forza Italia è al fianco dei residenti per chiedere che la scuola venga aperta alla cittadinanza, investendo fondi per adibire la grande struttura, tutelata dalla Sovrintendenza, a polo ricreativo e a biblioteca. “Chiediamo che il Comune realizzi un nuovo Centro di Aggregazione Multifunzionale dove poter realizzare corsi aperti a tutti, e non un dormitorio. Pisapia sta ripetendo fino alla noia che non ci sono soldi per soddisfare tutte le nuove richieste di sussidio presentate nel 2013 – prosegue De Chirico – , ma qualcuno ci spieghi perché i soldi per rom e profughi si trovano sempre. C’è chi vorrebbe adibire le caserme dismesse all’accoglienza e l’assessore Majorino sta già facendo esperimenti di nuove forme di ospitalità presso la scuola Manara. Forza Italia – conclude De Chirico – chiede che la priorità sia data ai bisogni dei milanesi”.
La Critica