Continua la battaglia sulla moschea, dopo le richieste espresse dal consiglio di Zona 1 di costruirlo proprio nel centro storico. Ieri, dopo che un gruppo di musulmani ha celebrato la nascita di Maometto con una preghiera in Stazione Centrale, la Lega si è presentata in piazza San Babila con una pattuglia di militanti, e dal loro gazebo hanno avviato la raccolta firme per chiedere un referendum al Comune e dare così la parola direttamente ai cittadini su un tema di estrema delicatezza
“Oggi centinaia di cittadini sono venuti al nostro gazebo, preoccupati da questa ennesima follia della sinistra milanese”. Queste sono state le parole di Igor Iezzi, consigliere comunale e segretario provinciale Lega Nord, presente al gazebo di ieri pomeriggio.” Il solo pensare di permettere la costruzione di una moschea nel centro storico e’ una pazzia che va contro la storia di Milano e contro i suoi cittadini. Noi ci batteremo con tutti i mezzi possibili per fermare chi vuole innalzare minareti che facciano ombra alla nostra Madonnina. Continueremo nella nostra iniziativa, ascoltando la gente e chiedendo che prima di concedere qualsiasi regalo all’Islam si ascoltino i cittadini tramite un referendum”. E’ una richiesta di partecipazione popolare quella della Lega, proprio quella partecipazione in teoria molto cara anche alla Giunta. Igor Iezzi poi comunica i risultati del referendum tenutosi sempre nel gazebo di Piazza San Babila sulla moschea che la coalizione arancione vorrebbe costruire in centro: firme raccolte per chiedere il referendum 613, votanti al referendum 433, voti favorevoli 89%, voti contrari 11%.
A tranquillizzare gli spiriti padani, ma anche moltissimi cittadini, provvede Riccardo De Corato, consigliere comunale FdI: “In ogni caso la moschea non potrà essere costruita da qui all’apertura di Expo, né entro la fine del mandato della Giunta Pisapia perché non ci sono i tempi tecnici”. Quindi solo l’ennesimo proclama, per De Corato, che continua: “Oltretutto nel 2015 ci sarà il blocco dei cantieri per lo svolgimento di Expo”. Poi passa a parlare del luogo, e si limita a constatare che “in centro a Milano non c’è la minima possibilità di costruire una moschea per mancanza di spazio. In periferia si potrebbe adibire un’area sulla quale sia presente una tensostruttura tipo il Pala Sharp a Lampugnano. Ma sia chiaro – precisa, concordando con la Lega sul referendum – tutto questo dovrà in ogni caso essere preceduto da un referendum consultivo che dia voce ai cittadini. Noi di Fratelli d’Italia lo diciamo da sempre: il referendum è imprescindibile. Tutte le forze del centrodestra dovrebbre unirsi per raccogliere le firme necessarie. E’ chiaro che se dovesse tenersi un referendum, a Milano di moschea non si parlerebbe più perché i cittadini sono contrari. E ai cittadini dobbiamo dare la parola su un tema così delicato”.
Il centrodestra quindi chiede che sia data la parola ai cittadini su questo tema cruciale per la città, ma in ogni caso sembra il solito “molto rumore per nulla”, essendo i tempi così stretti. Resta comunque l’intenzione della Giunta fatta passare come richiesta “dal basso”, dalla maggioranza in consiglio di Zona 1. Speriamo coi cittadini che sia veramente soltanto l’ennesimo proclama di una Giunta capace, in questo caso fortunatamente, solo di questo.
Gabriele Legramandi