Nelle prossime settimane la Giunta ha deciso di permettere alle autovetture del CAR SHARING di accedere all’area ZTL di corso Garibaldi, un’ulteriore azione nella direzione di favorire il servizio ideato e gestito dal Comune di Milano. Proprio oggi peraltro il Comune ha arruolato altri 2 gestori, che aggiungendosi ai 4 precedenti arriva a un totale di 6 società coinvolte nel progetto Car Sharing sulle vie di Milano. Vie solo centrali peraltro, poichè l’introduzione dei servizi nelle vie di periferia ha portato danneggiamenti e furti alle autovetture, e per questo erano state ritirate.
Chi però in periferia ci va ancora sono i tassisti, che di questa politica di aiuto al Car Sharing vedono da sempre una forte minaccia al loro lavoro, in quanto sottrare segmenti di clientela importante offrendo gli stessi servizi a un prezzo decisamente più vantaggioso. “La notizia ci coglie di sorpresa – spiega Pietro Gagliardi dell’Unione Artigiani – e ci lascia decisamente stupiti”. Così Gagliardi, portavoce anche delle altre sigle sindacali dei tassisti: oltre all’Unione Artigiani, S.A.Ta.M., Tam-Acai_Casartigiani, Confartigianato, A.G.C.I., C.C.I., Lega Coop, Uil Trasporti e Fit-Cisl. “In questi anni – spiegano – abbiamo assistito, e in parte ne abbiamo condiviso le finalità, alla costituzione di aree protette che valorizzassero l’utenza debole, come pedoni e ciclisti. Con il recente provvedimento, però – prosegue Gagliardi, riferendosi all’apertura della ZTL di Corso Garibaldi al Car Sharing – dobbiamo constatare che la politica seguita fino a questo momento è cambiata, e la tutela del cittadino non rientra più tra le priorità di questa Amministrazione Comunale”. Il provvedimento, secondo la voce univoca delle rappresentanze di categoria, è destinato a produrre una forte spinta alla circolazione di auto private, sia pure in condivisione, a discapito dell’intero sistema di trasporto pubblico, costituito, come si sa da mezzi pubblici e soprattutto da taxi che ancora una volta rischiano di essere penalizzati per ragioni non comprensibili.
“Il servizio taxi, andrebbe – prosegue il comunicato – valorizzato per le potenzialità che oggettivamente esprime, ma la politica adottata negli ultimi anni è stata di relegare il servizio a una presenza obsoleta nel trasporto cittadino, a cui viene ormai da tempo negata ogni forma di miglioramento (colonnine telefoniche, richieste per nuove corsie riservate, telecamere per la sicurezza, lotta all’abusivismo). Poi attaccano l’amministrazione: “Da troppo tempo, del resto, si preferisce favorire interessi privati, premiando una fascia limitata di cittadini. “Unione Artigiani – concludonoi tassisti – non condivide e non comprende il progetto dell’Amministrazione Comunale e continua ad auspicare un impegno diverso da parte di Palazzo Marino, teso a non vanificare tutto il lavoro svolto negli anni passati, sia in termini di progettazione che di realizzazione di aree protette”.
Gabriele Legramandi