Anche quest’anno si ripete l’iniziativa proposta dal Museo Diocesano che consiste nell’opportunità serale di poter far visita alle sue collezioni permanenti e alle mostre in corso. Fino al 30 agosto infatti sarà possibile visionare la mostra “Transiti e incontri 1984-2014” di Gabriella Benedini con numerose opere e installazioni della scultrice lombarda. Da non perdere la Collezione Sozzani con oltre 100 disegni, e la Via Crucis di Fontana con i bozzetti per il Portale del Duomo.
Il Museo Diocesano di Milano raccoglie un patrimonio ingente di opere dal IV al XXI secolo giunte al museo sotto forma di lasciti, depositi o donazioni. Si tratta di dipinti, sculture, oggetti di oreficeria, disegni: indiscussi capolavori che documentano ampiamente gli esiti dell’arte lombarda sino ai nostri giorni, qui posti a testimonianza viva della ricca produzione artistica ambrosiana e del gusto collezionistico non solo arcivescovile, ma anche privatoLa collezione permanente è costituita da più di settecento opere comprese tra il IV ed il XXI secolo. Dalla Quadreria Arcivescovile sono giunte le collezioni degli arcivescovi milanesi (parte della collezione Monti, della Visconti, della Riccardi, della Pozzobonelli, e la completa collezione Erba Odescalchi). Oltre a dipinti provenienti dalle chiese della Diocesi, il Museo conserva un gruppo significativo di opere di arredo liturgico. Completano la collezione la sezione dedicata ai Fondi Oro (opere di ambito per lo più toscano del XIV e XV secolo, raccolte dal prof. Alberto Crespi e donate al Museo), e le sculture e i dipinti provenienti dalla collezione di Caterina Marcenaro. Infine, intorno ad un primo nucleo di opere scultoree di Lucio Fontana, si sono accostate numerose opere del XX e XXI secolo, a dichiarazione di un crescente interesse del Museo per la contemporaneità.
Per quanto riguarda la mostra in corso “Transiti e incontri”, si tratta di un percorso cronologico che conduce il visitatore in un vero e proprio viaggio attraverso i diversi momenti della ricerca dell’artista lombarda, segnato da 8 grandi installazioni che simboleggiano i temi conduttori del lavoro di Gabriella Benedini. L’esposizione ha inizio con un grande lavoro che fa parte del ciclo “I Teatri della Melanconia”, indagine che all’inizio degli anni ottanta ha portato l’artista a interessarsi del significato profondo e mistico dell’alchimia. A questo segue l’interesse per il mondo del mito, concretizzato nell’evocazione della storia di Psiche, un modo per continuare il tema precedente: congiungere cioè il mondo terreno a quello divino, con la conseguente ascesa nel mondo degli dei. Ecco dunque la Porta del cielo, le Vele di Psiche e le Nozze di Psiche. A favorire ulteriori spostamenti e metamorfosi è il tema del Viaggio, che è sintetizzato dalle Vele o Memorie del vento: tre grandi sculture verticali dalla forma concava che possono accogliere il vento o memorie di viaggi lontani. Ad esse si affiancano una grande opera rotonda, che allude a un mappamondo, intitolata L’Eco del mondo, e dodici piccole mappe fatte con antiche scritture. Completa la rassegna la proiezione di due film di artista, Diutop (Il giorno di utopia) e Il deserto, realizzati in super 8 negli anni Settanta. Il catalogo, corredato da un ricco e suggestivo apparato iconografico, propone testi critici di Paolo Biscottini e di Paolo Bolpagni.
L’apertura serale estiva del museo fino al 30 agosto prevede i seguenti orari: da martedì a sabato dalle ore 19:00 alle 23:00; la biglietteria chiude alle 22:30. Chiuso domenica e lunedì. Per eventuali dettagli sul programma consultare il sito internet del museo.
Simona Belluccio