Anche il consigliere di zona 5, Simone Enea Riccò, si inserisce nella questione delle offese fatte agli esuli e martiri istriani-dalmati.fiumani dal Capogruppo di Rifondazione comunista-Sinistra per Pisapia in zona 9, Leonardo Cribio, lo fa con un comunicato che vi riportiamo integralmente:
“Odio essere banale e non mi piace spendere parole su un tema ampiamente dibattuto e soprattutto, credo che la cittadinanza abbia ben altre esigenze oggi, avendo a che fare con una Giunta con evidenti carenze negli aspetti più banali dell’amministrazione ordinaria. E’ evidente, potrei discutere di innumerevoli temi in queste poche righe, che potrebbero convincere chiunque che questa maggioranza è quantomeno inadatta. Purtroppo però mi vedo costretto ad ntervenire su un tema, che è di una gravità talmente impressionante, che ha costretto perfino il nostro Sindaco a gridare “vergogna”. Mi riferisco ovviamente al tema ormai discusso, delle inqualificabili affermazioni del (e ora mi vergogno a definirlo “collega”) Capogruppo Leonardo Cribio, di Rifondazione comunista-Sinistra per Pisapia eletto in Zona 9.
Inutile scendere nel merito, quando chiunque potrebbe evidenziare l’assurdità delle frasi, l’orrore delle Foibe e di qualsiasi massacro è capace di zittire qualsiasi dibattimento. Non è però capace di zittire evidentemente un rappresentante di questa maggioranza, addirittura un Capogruppo, che nella sua superiorità antifascista si dimentica dei massacri generati da tutte le ideologie malsane ed estremiste, comunismo compreso. Si dimentica che in questi anni la coscienza collettiva ha fatto un passo avanti, condannando finalmente ogni genere di totalitarismo, si dimentica che una giornata per ricordare delle vite spezzate non è il momento per fare la propria propaganda, si dimentica che chi ammazza non ha mai ragione. Scontato? Probabilmente si, per chi ha quantomeno un briciolo di coscienza civile e di maturità per comprendere che siamo arrivati ad un punto in cui è privo di senso continuare una guerra ideologica tra due filoni diversi, ma spesso simili, di assassini. Torno a dire la mia su questo tema allora, perché da Liberale non vorrei mai credere che possa passare un messaggio alle generazioni future in cui si possano distinguere assassini buoni e assassini cattivi. Perché voglio ribadire con tanta forza quanta ovvietà, che un massacro non è mai la scelta giusta, che un massacro non è mai la scelta giustificabile. E allora parte da solo il mio attacco agli attuali inquilini di Palazzo Marino, la felice Giunta del cambiamento, il carrozzone dell’integrazione e della tutela delle minoranze che condanna le frasi deprecabili di questo Capogruppo.
Mi viene naturale chiedere con quale faccia si possa parlare di tutele e diritti di minoranza, con quale faccia si voglia far passare alla cittadinanza una serie di cambiamenti perbenisti, che arrivano fino all’incredibile scelta di rimuovere i termini naturali di Mamma e Papà da dei moduli per delle semplici iscrizioni. Con quale faccia si potrà ancora parlare di sportelli antidiscriminazioni, con caselle mail per suggerimenti annesse, quando esponenti di questa stessa maggioranza si dimenticano aizzando all’odio e alla discriminazione, che gli Italiani stessi, un tempo, sono stati la minoranza da eliminare.
Simone Enea Riccò“
La Critica