Occupato l’ufficio dell’assessorato alla casa da alcuni manifestanti del comitato Abitanti San Siro e del centro sociale il cantiere. Gli occupanti provenivano da via Inganni 11, dove si erano riuniti questa mattina per impedire lo sfratto di una giovane mamma, visto rinviato il provvedimento al 17 febbraio, si sono diretti verso gli uffici dell’Assessore Benelli con l’intento di parlare con la responsabile del settore casa del comune.
Arrivati alle 15,circa, hanno fatto irruzione negli uffici dichiarando di essere li a protestare: “Contro un Comune che assegna le case in emergenza in commissione e poi permette che 440 famiglie aspettino senza casa”. Mentre attendevano di poter di essere ricevuti hanno ricordato con urla e cartelli, che a Milano sono state assegnate e mai consegnate 400 case mentre 23mila famiglie sono in lista d’attesa e 5mila case risultano vuote.
Ottenuto l’incontro, hanno espresso alla Benelli la loro necessità di dare una risposta concreta alle 400 famiglie “che attendono con emergenza una casa che gli è stata promessa e finora non hanno ancora visto” e hanno posto termine all’occupazione.
Critico l’ex vice-sindaco Riccardo De Corato sulla risposta istituzionale data agli occupanti, “Il Comune decide lo sgombero di una casa popolare abitata da abusivi, ma se poi i centri sociali occupano l’assessorato, si rimangia tutto e promette una nuova casa a chi doveva essere cacciato. Ma chi la fa la scaletta degli sgomberi a Milano, i centri sociali o il Comune? A questo punto passerà il messaggio che chi viene sgomberato può andare a occupare l’assessorato per ottenere un nuovo appartamento in pochi giorni. Senza contare il dispendio di energie e soldi pubblici. se poi si rivela tutto inutile perché il Cantiere occupa uffici comunali impunemente, allora tanto vale risparmiare i soldi dello sgombero-farsa”.
La Critica