Mai come in questi giorni l’azione coordinata di militanti ed esponenti di Forza Italia era riuscita a mettere in crisi la Giunta Pisapia portandone alla luce vizi e pecche. Purtroppo questo lavoro è stato in parte vanificato – e rischia di esserlo del tutto – dalle immotivate pretese di cinque ambiziosi consiglieri comunali, che anno sfiduciato il coordinatore cittadino Giulio Gallera e il capogruppo Fabrizio De Pasquale, rischiando di far saltare la “catena di comando” che ha reso possibile questo lavoro.
I vertici del partito costretti a difendersi da un attacco venuto dall’interno, hanno lasciato, loro malgrado, soli e senza riferimenti tutti quei militanti che lavorando nell’ombra e senza pretendere nulla in cambio hanno reso possibili i successi degli ultimi giorni. Costretti anche loro, come noi in questo momento, a occuparsi di penose questioni legate a poltrone e incarichi piuttosto di contrastare le deleterie politiche pisapiane.
Quello che viene spontaneo chiedere ad Andrea Mascaretti, Alan Rizzi, Luigi Pagliuca, Armando Vagliati e Pietro Tatarella, è: voi sul piano pratico cosa avreste fatto di più o di diverso rispetto a quelli che contestate? Soprattutto: cosa avete fatto fino ad oggi per la città? Domande doverose che offrono diritto di replica, le cui risposte forse potrebbero spiegare come mai nelle cronache politiche cittadine sia così difficile trovare notizie riguardanti il loro lavoro.
In attesa delle loro risposte, vorrei che i cinque tenessero presente che, io (qui la prima persona è d’obbligo) come molti altri, siamo coinvolti in importanti progetti che riguardano le zone, che senza il fondamentale apporto di Fabrizio De Pasquale non sarebbe mai stato possibile iniziare e portare quasi a compimento. La loro azione rischia seriamente di vanificare tutto il lavoro fatto danneggiando pesantemente la città. Anche il partito per dirla tutta, ma a noi che ci impegniamo senza chiedere in cambio cariche o candidature la cosa importa relativamente al contrario di loro che probabilmente di quelle ci vivono. Un’altra buona ragione per riflettere su quello che stanno facendo.
Sperando che si ravvedano prima che sia troppo tardi, cioè entro la riunione dei capigruppo, che sarà probabilmente fissata per fine della settimana prossima, c’è sicuramente chi lavora per dimostrare la loro inattendibilità, verificando quanto hanno fatto da quando sono stati eletti a oggi. Tempo sottratto ad altri compiti più importanti per rilevare dati, che una volta diffusi non potranno che incattivire lo scontro. Uno scontro che non avrebbero mai dovuto scatenare se avessero avuto a cuore il destino di Milano.
La Critica