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giovedì, 14 Novembre, 2024

MILANO, NESSUN RISPETTO PER I ROM. La Giunta vorrebbe scaricarli ovunque, senza nessuna considerazione per loro né per i cittadini

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Molte sono state le reazioni ai progetti degli assessori Granelli e Majorino di spostare i rom presenti in città nelle caserme dismesse dal ministero della Difesa. La prima, la caserma Mameli di viale Suzzani in Zona 9, ha scatenato un polverone di proteste da parte dei cittadini e dei partiti d’opposizione, che hanno unito alle proteste verbali anche interrogazioni, azioni di informazione sul territorio e c’è chi addirittura si è spinto a proporre un referendum in Zona 9 per chiedere direttamente ai cittadini cosa ne pensassero.

La seconda caserma è la Piazza d’Armi di viale Forza Armate, in Zona 7, individuata anch’essa come uno dei possibili siti di destinazione per i nomadi in vista di EXPO 2015. Dopo le reazioni politiche relative alla caserma Mameli, anche da Zona 7 arrivano le prime parallele polemiche dell’opposizione in consiglio di Zona, ed è Alessandro De Chirico, Forza italia, a chiedersi quale siano le reali intenzioni dell’amministrazione. “Negli anni – sorride il consigliere – si sono rincorse le voci per realizzare sull’area: il CERBA, la città della Salute e della Ricerca, il nuovo stadio di una delle due squadre meneghine e la moschea più grande d’Europa. Ora la notizia di voler “nascondere” i rom in quell’area, lontana dagli occhi indiscreti e severi dei turisti stranieri che verranno a milioni per l’Expo 2015″. Anche qui ci si chiede come è possibile che a nessuno dei “partecipativi” esponenti della giunta Pisapia sia venuto in mente di chiedere il parere al consiglio di Zona o ai cittadini: “Ovviamente, nessuno prima dell’incontro con la ministra all’integrazione Kyenge ha pensato bene di chiedere un parere, non vincolante lo sappiamo, al Consiglio di Zona 7 che dista pochi chilometri da via Forze Armate. Anche noi, come i colleghi di opposizione di Zona 9, attendiamo una risposta a un’interrogazione da me presentata per avere chiarezza sull’argomento”.

La questione Rom però in Zona 7 è più complessa: “Sempre a proposito di rom, nel quartiere di Muggiano – dopo l’episodio dello scorso dicembre in cui un bimbo rom è morto per cause naturali all’interno di uno dei campi abusivi adiacenti quello regolare di via Martirano – si allargano a macchia di leopardo le baracche irregolari ai lati del cimitero di carcasse di macchine rubate. I cittadini hanno paura e a una certa ora scatta il coprifuoco per evitare che qualche ubriaco possa diventare molesto. Il comune dopo la morte del bambino aveva promesso di sgomberare i campi abusivi, ma ad oggi è tutto fermo, anzi continuano a comparire nuovi insediamenti. Pisapia & compagni vogliono nascondere anche ai loro occhi questa situazione d’insicurezza e di degrado?”. Questa la denuncia di Alessandro De Chirico, consigliere di Forza italia in Zona 7.

Di nomadi ieri si è ampiamente parlato per la formazione di un campo abusivo in zona Barona, ed è Riccardo De Corato, consigliere comunale FdI, il primo a denunciare la situazione critica della presenza Rom a Milano: “I campi nomadi abusivi nascono come funghi a Milano – nota De Corato – con tutte le conseguenze negative che i cittadini de coratoinutilmente continuano a denunciare: degrado, sporcizia, aumento di furti e scippi”. Denuncia poi la situazione del nuovo campo sorto in via Boffalora: “Questo ennesimo insediamento desta seria preoccupazione nei residenti che, esasperati, si sono rivolti al mio ufficio di consigliere comunale, hanno inviato segnalazioni e fotografie. Gli abitanti denunciano la crescita vertiginosa di furti nel quartiere ma anche la presenza nel campo di numerosi bambini costretti a vivere in mezzo alla sporcizia e ai topi. Nessuno interviene per controllare che cosa avviene all’interno del campo né tantomeno per sgomberarlo”. La Giunta, per De Corato, ha una responsabilità precisa: “Questo è l’ennesimo esempio della politica delle chiacchiere di Pisapia che permette ai nomadi di realizzare autocostruzioni vicino alle residenze. Questo è diventato a Milano il colorito metodo arancione di integrazione: un metodo costruito sulle spalle dei residenti i quali vengono accusati di razzismo se solo osano denunciare il loro disagio.” 

A ruota lo segue il consigliere Massimiliano Bastoni, Lega Nord: “Ci fa piacere che il consigliere comunale De Corato (Fratelli massimiliano -bastonid’Italia) manifesti un giudizio critico sulla politica fallimentare e perniciosa di Pisapia in materia di integrazione. Una politica di integrazione che sta gravando troppo sulla schiena dei residenti che vengono vergognosamente e immediatamente tacciati di razzismo nel momento in cui denunciano una situazione illegale e di pericolo per la vita del quartiere”. Accenna però a una stoccata risentita verso il combattivo De Corato: “Vorrei far presente a De Corato che i residenti di Via Cascina Bianca e limitrofe si erano già rivolti presso il mio ufficio di consigliere comunale nel mese di dicembre dello scorso anno. Subito mi sono attivato presso la Polizia Locale la quale sta monitorando la situazione in attesa di un prossimo sgombero dell’area in ausilio con il Settore Politiche Ambientali e con Amsa. Anche se in ritardo, salutiamo con favore tutte le segnalazioni che il consigliere De Corato riterrà necessario pubblicizzare per il bene dei cittadini milanesi”. Così Bastoni.

Alla querelle sulla sicurezza mancava solo l’apporto del presidente della commissione Sicurezza di Palazzo Marino, di SEL, che subito raccoglie la palla al balzo, e tra il serio e il sarcastico dichiara: “Assistiamo con sconcerto alla inedita gara in atto fra i consiglieri di opposizione De Corato e Bastoni su chi per primo scopre nuovi campi Rom. In attesa che chiariscano, magari con un arbitrato, chi ha vinto, vorremmo solo comunicare che sin da subito la Polizia locale monitora i nuovi insediamenti abusivi. Quello che è cambiato rispetto alla precedente amministrazione e’ che non avvengono interventi , prima di essersi occupati della successiva messa in sicurezza dell’area, ad evitare, come avveniva in passato , la successiva rioccupazione”. Poco più di un’ora e arriva il comunicato di replica di De Corato: “Al Consigliere di Sel che come sua “mission” politica a Palazzo Marino anche oggi continua a fare “il replicante” per conto di Pisapia, ricordo che durante le Giunte di centro-destra i nomadi altro che rioccupare le aree appena sgomberate. Tra il 2007 e il 2010 i nomadi in città sono passati da 8.000 a 1.500″.

Lasciando da parte i battibecchi politici, ciò che emerge è una gestione trasandata e pericolosa della questione nomadi in città, che punta a spostare i problemi in periferia piuttosto che risolverli, senza preoccuparsi della sicurezza dei cittadini residenti che subiscono queste situazioni. Accecati dalla loro ideologia interculturale positivista, che vede qualsiasi etnia diversa dalla propria costituirsi esclusivamente come fonte di una cultura ricca e migliore della nostra solo perchè diversa, la Giunta scarica il peso della convivenza forzata e incontrollata interamente sui milanesi.

Gabriele Legramandi 

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