In materia di cibo l’amministrazione comunale non ha dubbi sulle nuove norme per garantire la qualità del servizio delle mense scolastiche: vietare le foto ai cibi. Evidentemente il cibo non sarà bello da vedere, o si rovina coi flash, perchè all’ interno dei refettori scolastici, con il nuovo regolamento comunale in discussione nei consigli di zona, entrerà in vigore il divieto di effettuare riprese fotografiche e video all’ interno degli spazi del refettorio. Il divieto riguarda i membri delle Commissioni mensa, ovvero quei genitori titolati al «controllo» di quanto viene servito nelle scuole milanesi.
A fine luglio, quando si è cominciato a discutere nei parlamentini di quartiere le nuove norme, i rappresentanti dei genitori sono sobbalzati sulla sedia: «Nel corso deglianni le foto si sono rivelate necessarie a dimostrare la reale situazione dei piatti» ha sottolineato la rappresentanza cittadina delle commissioni mensa riunita nel comitato «A scuola mangio io». Come dimenticare, per esempio, il caso delle mozzarelle blu? Fotografate in tutta la loro sembianza di puffo e sbattute su tutti i social network e tutti i quotidiani alzarono un vero e proprio putiferio attorno a Comune e a Milano Ristorazione. Oppure, per tornare indietro nel tempo, il caso della «lasagna pelosa»?
Durante l’ era Moratti, i dossier fotografici erano la base di tutte le contestazioni: non a caso diverse associazioni di genitori avevano sostenuto Giuliano Pisapia in campagna elettorale. Secondo i genitori, il veto alle fotografie «può e deve essere messo nel non poter in alcun modo riprendere bambini e personale adulto presente in refettorio», ma non sui piatti. La luna di miele, considerati anche le numerose rimostranze verso la nuova gestione di Milano Ristorazione, sembra finita.
Massimo Girtanner, capogruppo di Fratelli d’ Italia in Zona 6, non dimentica i ricorsi presentati dal Codacons negli anni passati: «Quelli accettati dal Codacons erano stati tutti inoltrati con prove fotografiche. «Il nuovo regolamento» ha affermato nell’aula di Palazzo Marino il Vice-Presidente del Consiglio Comunale di Fratelli d’ Italia Riccardo De Corato «introduce una vera e propria censura istituendo il divieto di fotografare i piatti proposti. È proibito inoltre parlare con chi prepara i pasti come pure avvertire eventualmente la Asl se si rinvengono corpi estranei nel cibo. Tutto viene rimandato al controllo interno del Comune, in pratica il controllato fa il controllore». «Milano Ristorazione in epoca Moratti veniva continuamente criticata ma ora sembra che la pochezza dei piatti sia motivata dalla dieta salutista in voga presso la dirigenza di Milano Ristorazione» sottolinea l’ ex numero due di Palazzo Marino. «Una cosa è certa in epoca di tagli Pisapia metterà a dieta anche i bambini senza però che nessuno possa parlare con il cuoco».
Se i bambini quindi in futuro troveranno ancora bulloni, larve, mozzarelle blu o capelli nessuno potrà più documentare l’accaduto, e nessuno potrà più imputare niente a Milano Ristorazione. Ciò che ha permesso negli ultimi mesi di costringere la partecipata dei pasti ad intervenire verrà ora soppresso, rendendogli intoccabili. A distanza di due anni dalle elezioni Pisapia e compagni stanno già preparando la campagna elettorale, e il leitmotiv sembra che sarà il nascondere i propri conclamati disastri.
La Critica