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sabato, 16 Novembre, 2024

MILANO: LOTTA FRA BANDE IN FORZA ITALIA. Accuse e maneggi per assicurarsi una poltrona

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Ha dell’incredibile quanto accaduto ieri fra gli azzurri milanesi nell’arco di nemmeno mezza giornata. Al mattino alcuni giornali hanno pubblicato la notizia di una lettera indirizzata alla Coordinatrice Regionale Mariastella Gelmini e a Silvio Berlusconi, con cui cinque consiglieri comunali sfiduciavano il coordinatore cittadino Giulio Gallera e il capogruppo in consiglio Comunale Fabrizio De Pasquale.  A metà pomeriggio, firmata dalla maggioranza dei consiglieri di zona e dai presidenti dei dipartimenti cittadini, agli stessi destinatari ne è stata recapitata una seconda in solidarietà con gli “accusati”. Infine, verso sera, è giunto un comunicato in cui Giulio Gallera, rispondeva alle accuse e ringraziava chi ha solidarizzato con lui e De Pasquale.

Che cosa è successo in realtà? Noi vi diciamo la nostra, liberi di smentirci quelli che leggeranno. Quasi sicuramente la causa scatenante dello scontro è stata la recente nomina del giovane Consigliere Comunale Marco Comazzi nel consiglio nazionale dell’ANCI. Un riconoscimento concesso in virtù dell’ottimo lavoro svolto in questi mesi nonostante sia stato l’ultimo forzista a sbarcare a Palazzo Marino. Si tratta di una posizione che non da vantaggi economi o pratici, su cui probabilmente avevano già messo gli occhi i cinque “scontenti” contando di ottenerla per loro stessi o qualche loro protetto. Bene per l’Associazione quindi, che ora può contare su una persona disposta a lavorare quando serve, male per i cinque che non l’hanno presa per niente bene.

Una poltrona nel consiglio nazionale dell’ANCI è stata però solo l’innesco andato a inserirsi in una situazione molto più complessa che aspettava solo quello per detonare. In questi giorni, dopo che sono state definite le liste dei candidati al futuro consiglio metropolitano, alcuni dei cinque, già sicuri della candidatura, si stanno impegnando per essere eletti, sperando di portare con sé qualche loro uomo o donna di fiducia. Fra le questioni che potrebbero impedire si realizzi il loro disegno (a parte la sfiducia reciproca) vi sono una candidata portata da Gallera e la possibilità che lui e i suoi potrebbero non sostenerli adeguatamente. Improbabile che i cinque con quest’azione sperassero di liberarsi degli sgraditi avversari, sapevano essere impossibile, ma sicuramente hanno inteso fare pressioni che – a nostro parere – gli si sono per ora pesantemente rivolte contro.

Le molte manifestazioni di consenso e solidarietà espresse a Gallera e De Pasquale durante la giornata, fanno intendere che i motivi dell’alzata di scudi nulla abbiano a che fare con il lavoro da loro svolto a Milano, ma si sia trattato solo di una squallida questione di cariche e poltrone che sa tanto di prima Repubblica. In tutto ciò, a pagare per tutti saranno i milanesi, che non potranno fare nulla per impedire di sedere nel consiglio che deciderà le sorti della città, a quelli che hanno dimostrato di avere a cuore solo i loro interessi.

Nell’assordante rumore fatto dalla vicenda è risultato  ancora più evidente il silenzio di Mariastella Gelmini, un cui intervento, vista la posizione ricoperta, sarebbe stato più che doveroso.  Probabilmente anche nel suo caso, vedere in difficoltà un possibile candidato alla poltrona di sindaco di Milano cui lei stessa ambisce, ha fatto prevalere l’interesse personale su quelli di partito e città.

Su tutto però hanno dominato le fragorose risate con cui a Palazzo Marino ,Giuliano Pisapia e la sua giunta hanno accolto la notizia. Questa notte il sindaco arancione dormirà più sereno ringraziando “i cinque” per il prezioso contributo dato alla sua rielezione.

La Critica

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