Non accadeva dal 1999 che il Comune richiedesse ai condomini la tassa sui passi carrabili, ma la giunta Pisapia è riuscita a superare (in peggio) l’allora giunta Albertini: non solo le famiglie milanesi si sono viste arrivare la nuova tassa, ma anche le 120 associazioni che hanno in concessione gli impianti sportivi di proprietà del Comune non sono rimasti esclusi. Questa volta la sorpresa è stata generale tra le associazioni che gestiscono gli impianti comunali: si sono visti arrivare bollettini che partivano da 600 euro fino anche a superare i 1000.
Decisione che ha dell’assurdo, essendo lo sport nelle periferie il vero disincentivo per i ragazzi dal bighellonare per le vie dei quartieri, entrando in giri di frequentazioni al confine tra la microcriminalità e il bullismo da bande. Una funzione educativa, aggregativa e sociale fondamentale, che andrebbe incentivata e tutelata invece che tassata e tartassata. In questo periodo di crisi inoltre, tenere, delle rette di iscrizioni basse è diventato ormai impossibile, e alzarle ancora sancirebbe la chiusura di molti centri: in questo momento di forte difficoltà per le associazioni sportive il Comune pensa bene di aiutarle con questa nuova tassa.
Non sorprende però più di tanto questo atteggiamento nei confronti dello sport. Chi lavora o collabora con le tante associazioni sportive milanesi si ricorda ancora bene la batosta del 2011, quando l’allora assessore al Bilancio Bruno Tabacci cancellò dal bilancio con un tratto di penna 500.000 euro di contributi allo sport. Essi permettevano alle società di usufruire, tramite bando, di circa 40 euro a bambino iscritto sotto i 14 anni di età, per un massimo di 8.000 euro. Da un giorno con l’altro queste associazioni, le stesse di oggi, si sono viste venire a mancare migliaia di euro indispensabili per i loro bilanci, e sono stati costretti ad alzare le rette, ove fosse possibile.
A distanza di 3 anni la musica non è cambiata, e ancora una volta lo sport viene preso di mira per questioni che poco hanno a che fare con le sue funzioni sociali. Per recuperare qualche euro non si guarda in faccia a nessuno, evidentemente. Il consigliere di Forza Italia ed ex assessore allo Sport nella Giunta Moratti Alan Rizzi in Consiglio Comunale ha alzato la voce e ha protestato contro questa assurda stangata. Quella degli impianti sportivi comunali è un’offerta sportiva indispensabile per la città, che il Comune eroga tramite concessioni, “ma invece – ha dichiarato il consigliere Rizzi – di agevolare le associazioni che stanno facendo i salti mortali per non chiudere le tartassa. Non mi sorprenderebbe se un giorno di questi qualche presidente andasse a Palazzo Marino a restituire le chiavi, ma poi che fine faranno i ragazzini? Per molti quelle sedi sono una casa e un modo per evitare che prendano brutte strade”.
Continuano i buchi nel bilancio ma la politica è sempre quella: riempire di tasse i milanesi, senza distinzione, col risultato di penalizzare chi invece andrebbe agevolato per il lavoro che quotidianamente svolge, al posto del Comune stesso.
Gabriele Legramandi