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lunedì, 23 Dicembre, 2024

MILANO, IN 30.000 PER LA LIBERTA' DI EDUCAZIONE. Il cardinale Scola alla marcia delle scuole cattoliche

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Sono state 30.000 le persone che ieri mattina si sono riunite in piazza Duomo per la tradizionale marcia “Andemm al Domm” delle scuole private e paritarie cattoliche della Diocesi di Milano. Giunta alla sua 32ª edizione, la manifestazione, quest’anno dedicata al tema ‘Famiglia e Scuola: risorse per affrontare la crisi’, ha visto la partecipazione di genitori, alunni, insegnanti e dirigenti delle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana, che hanno sfilato per le vie del centro cittadino, dalla Stazione centrale a piazza Duomo, dove ad attenderli c’era il cardinale di Milano Angelo Scola.

“Anche le scuole cristiane sono pubbliche, ci abbiamo messo tanto tempo a far passare questo concetto, e l’aggettivo ‘paritario’ che si utilizza non mi sta bene, è troppo poco”. Cosi’ il cardinale Angelo Scola questa mattina in piazza del Duomo, nel suo intervento al termine della marcia. “In Italia chiediamo che ci sia libertà di proposta scolastica, che sia verificata e garantita dalle istituzioni, che queste la governino ma non pretendano di gestirla”, questo l’appello del cardinale Scola di fronte alla folla in piazza Duomo.

2Per non creare attriti politici che possano sminuire il messaggio, l’arcivescovo ha avuto anche l’accortezza di chiarire: “Non vogliamo sminuire o togliere nulla alla scuola di Stato, anzi auspichiamo che cresca di qualità. Chiediamo solo – ha quindi ribadito – libertà totale e intera per offrire a chi vuole una proposta educativa che le famiglie sentano in continuità con la loro esperienza”.

Non è però mancata la contestazione della sinistra studentesca radicale: prima dell’intervento di Scola, nella piazza già gremita di genitori e bambini, alcune decine di studenti della Rete Studenti Milano, in segno di protesta contro la manifestazione hanno appeso alla statua equestre di Vittorio Emanuele uno striscione con la scritta “Senza oneri per lo stato”.

scola 1Alla fine della marcia è anche intervenuta l’assessore regionale all’Istruzione Valentina Aprea: “La scuola paritaria è il frutto della passione educativa di laici e religiosi, di donne e uomini e genitori verso i propri figli e la gioventù tutta”, ha aperto così il suo intervento l’assessore. In seguito ha sottolineato che “è interesse di tutti, a partire dallo Stato, dalle Regioni e dagli Enti locali, valorizzare e favorire quel principio di libertà e civiltà che riconosce il ruolo dei corpi intermedi della società, famiglie e formazioni sociali, chiamandole ancora di più a essere protagoniste della crescita educativa della società”. Poi ha ammonito: “Chi non riconosce il ruolo pubblico, il valore sociale della scuola paritaria non riconosce valore alla stessa società, non riconosce valore alle famiglie e alle persone. Dobbiamo quindi continuare a lavorare insieme per raggiungere l’obiettivo della libertà educativa che oggi non è del tutto riconosciuta”.

La battaglia per il riconoscimento di una parità di trattamento delle scuole private e paritarie di fronte allo Stato è quindi ancora lontana dal suo epilogo. Ancora oggi è difficile per le scuole private liberarsi degli antichi pregiudizi ideologici che condizionano costantemente l’agire politico e legislativo. Specialmente in una Milano dove le sinistre che governano la città non nascondono più il loro estremismo ideologico, l’appello per la libertà di educazione lanciato dal cardinale insieme a quelle 30.000 persone in piazza Duomo suona ancora più forte e urgente, per tutta la città.

Gabriele Legramandi

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