Oltre che di pioggia, è stata un’estate di sgomberi quella appena passata a Milano. Il 23 luglio, dopo più di un anno di occupazione è stato sgomberato il centro sociale Zam, mentre il 26 agosto è toccato al Lambretta. Mentre il primo occupava uno stabile comunale in via Santa Croce, peraltro gravemente compromesso nella struttura, il secondo occupava alcune palazzine Aler in piazza Francavilla. In entrambi i casi non è mancata la veemente reazione del mondo antagonista e della sinistra radicale. Ora i centri sociali sgomberati e senza fissa dimora alzano il tiro e preparano la propria vendetta.
Preannunciata nelle scorse settimane, dopo lo sgombero del centro sociale Zam e successivamente del Lambretta, prende forma la campagna per “due mesi di occupazioni, azioni, eventi all’insegna del mai tramontato “Vogliamo tutto””. Si chiama ‘Escalation tour’ e gli antagonisti milanesi, sul sito Milanoinmovimento.com, preparano per sabato prossimo una “carovana occupante” con una “One night Taz” dal titolo “Torno sui miei passi”, dove ‘Taz’ sta per Zone temporaneamente autonome, ovvero la proposta politica che negli anni ’90 formulò lo scrittore filo-anarchico Hakim Bey.
Ancora nessuna reazione da parte del Comune, nessun annuncio di contrasto a questa promessa di occupazione sistematica in città. Peraltro la sfida degli antagonisti è diretta proprio al Comune: “Responsabile principale di tutto ciò – scrivono sul loro sito web a proposito degli sgomberi – è sicuramente l’Amministrazione Comunale di Milano, nel primo caso addirittura proprietaria dell’immobile ma comunque colpevole di non aver preso alcun tipo di posizione (e men che meno atti concreti) per impedire che ciò avvenisse”.
A reagire invece è l’opposizione: “Un qualunque cittadino che scrivesse su internet e avvisasse la stampa di quando e dove infrangerà la legge, verrebbe giustamente bloccato prima ancora di mettere piede fuori casa. Ma nella Milano Arancione sappiamo che i centri sociali hanno un trattamento ben diverso rispetto ai cittadini rispettosi delle regole” è quanto dichiarato dal vicepresidente del Consiglio Comunale Riccardo De Corato (Fdi-An). “Ricordo all’avvocato Pisapia – continua De Corato – che occupare spazi pubblici o privati è contro la legge e la Costituzione. Essendo il nostro sindaco un uomo di legge mi aspetto che fermerà questo annunciato reato. Tra l’altro mi aspetto anche un sussulto di dignità, visto che gli antagonisti nel loro comunicato, nonostante tutti i privilegi ricevuti, sputano anche sul Comune di Milano”.
Se il Comune ancora è non pervenuto, resta da augurarsi che in sua vece agiscano questura e prefettura, perché non abbandonino la città nelle mani di ragazzini violenti e prepotenti, oltre che per dimostrare che a Milano il rispetto delle leggi non è passato di moda.
Gabriele Legramandi