A distanza di giorni dalla drammatica esondazione del Seveso di sabato scorso, molti sono ancora i problemi lasciati in sospeso. Gli annunci del governo e della giunta rimangono tali finché non si vedranno atti concreti, rimangono solo parole. Forse ubriacati dalla fretta di promettere e annunciare, purtroppo tipico metodo della nostra giunta di centrosinistra, il Comune non ha pensato di risolvere i problemi che ancora adesso sono presenti. I marciapiedi e molte strade infatti sono ancora pieni di fango e terra portati dal Seveso, neanche gli accessi alle scuole e agli asili sono stati ripuliti.
Ancora abbandonati ai lati delle strade sono i rifiuti usciti dalle cantine allagate, creando montagne di mobili e altri ogggetti accatastati in attesa che qualcuno li porti via. E questo succede da Niguarda all’Isola. Anzi, in piazzale Lagosta la situazione è aggravata dalla presenza dei rifiuti del mercato, scelleratamente lasciato aperto sabato scorso.
Il culmine però della pazzia è stato raggiunto nei momenti subito successivi all’esondazione. I cittadini dei quartieri colpiti infatti hanno spostato la macchina per salvarla dall’acqua, parcheggiandola nei punti più alti delle vie limitrofe. Il giorno dopo però si sono ritrovati una bella sorpresa: sui loro parabrezza c’erano i verbali delle multe per divieto di sosta. Il Comune è riuscito a fare cassa anche sui cittadini già colpiti dall’esondazione del Seveso.
Episodio inaccettabile, e tale l’hanno considerati i molti cittadini vittime di questa assurdità. Dopo giornate intere di proteste, ricorsi a pioggia e rabbia che sale in tutti i cittadini, sono arrivate le dichiarazioni dell’assessore Granelli e del capogruppo del PD in Zona 9, Stefano Indovino, che hanno assicurato che quelle multe verranno cancellate. Ancora parole, parole, parole, ancora nessun atto concreto in favore dei cittadini colpiti dall’esondazione.
Gabriele Legramandi
