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domenica, 24 Novembre, 2024

MILANO, DOPO IL PICCONE ECCO LA MANNAIA. L'aggressione di un tunisino in Stazione Centrale diventa caso politico. Il centrodestra attacca: "Dov'è la Giunta?"

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La foto è di per sé eloquente. Un tunisino, 31enne, aggredisce a colpi di mannaia un suo conterraneo 39enne, in stazione Centrale. La Polizia Ferroviaria assiste a tutto questo grazie alla telecamera istallata nel mezzanino della stazione, si precipita per intervenire e salva il 39enne, arrestando l’agressore. Ferite profonde al volto e al braccio per l’aggredito, ricoverato al Niguarda, poi però denunciato e arrestato perché clandestino.

Il filmato finisce su tutti i giornali e la furia del tunisino fa il giro del web, da Facebook a Twitter, e acquista rilevanza nazionale in tutti i principali quotidiani. Per fortuna l’omicidio rimane solo tentato, ma comunque diventa caso pubblico, e sono molti i cittadini milanesi che sul web si chiedono preoccupati a che livello sia giunto il lassismo della Giunta sui temi della sicurezza e dell’immigrazione clandestina.

Il caso diventa ben presto politico. Nessun rappresentante della maggioranza di Palazzo Marino interviene, né il sindaco, né l’assessore alla Sicurezza, né un qualsiasi consigliere, nemmeno il presidente della commissione Sicurezza in Consiglio Comunale, Mirko Mazzali, solitamente prodigo di commenti o comunicati di replica. Il silenzio ha però anche maggior valore di una dichiarazione, come fa notare il consigliere d’opposizione Manfredi Palmeri: “Qualcuno dica a Pisapia che cosa succede nella Città che la Sinistra dovrebbe governare. Non è colpa sua, ma è colpa sua che non lo sappia, che non dica nulla, che non se ne occupi, che non intervenga, che neghi l’evidenza. Alla lunga le responsabilità sui fatti aumentano, così come le inadeguatezze…”. Questa l’accusa di Palmeri, che prosegue: “Il tema della sicurezza a Milano esiste e va affrontato presto e bene, senza sbagliati allarmismi, ma senza far finta che non ci siano i giusti allarmi in Città. Questa Giunta non lo sta facendo di certo: né fatti, né parole connesse ai fatti, né parole del tutto”.

Chi invece entra a gamba attesa, e non ha dubbi sulle responsabilità della Giunta è la Lega Nord: “Milano non è Beirut, vero: sta diventando peggio”. Non usa mezze parole il capogruppo leghista a Palazzo marino Alessandro Morelli: “Prima il picconatore, oggi l’uomo/mannaia. La Lega denuncia l’insicurezza dilagante in città e nelle metrò da mesi e Pisapia e compagni cercano una foglia di fico con freddi numeri. La Giunta – continua – deve prendere atto del disastro che si sta compiendo ai danni dei milanesi in tutti i quartieri mentre utenti e dipendenti Atm sono lasciati in balia di balordi di ogni risma e i vigilantes sono un rimedio assolutamente inefficace per contrastare l’illegalità dilagante”. Per la Lega “serve un’azione forte di repressione di ogni irregolarità. La situazione è sfuggita di mano e l’anarchia è tanto grave da rendere necessaria una cura da cavallo nei confronti dell’illegalità”.

Senza quelle telecamere tanto contrastate e derise dalla sinistra, però, niente di tutto questo sarebbe stato possibile. Il sistema di videosorveglianza installato dal centrodestra in Stazione Centrale è del cosiddetto tipo “urlo e sparo”, ossia i dispositivi si attivano e lanciano l’allarme in caso di urla o spari. Grazie ad esso gli agenti della Polfer sono potuti intervenire immediatamente ed evitare che accadesse il peggio.

Alle telecamere in città è inevitabilmente connesso il nome di Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza contestatissimo dalla sinistra in tempi non lontani proprio su questo tema, e infatti proprio sulla loro funzione il consigliere comunale di Fratelli d’Italia pone l’accento: “Le telecamere hanno ripreso la scena, diffusa dalle agenzie, restituendo l’immagine-verità di una città ormai allo sbando. Grazie alle telecamere, che avevamo messo noi del centrodestra, l’aggressore è stato stato individuato e arrestato. Ma sarebbe potuta avvenire una strage. Per fortuna ci sono le telecamere – continua De Corato – altrimenti a quest’ora avremmo un potenziale killer tipo Kabobo a piede libero per la città”.

Ai tempi del centrodestra la Stazione Centrale era presidiata anche dai militari insieme alle forze dell’ordine, uno strumento che Pisapia non ha voluto, condannando la città alla situazione di degrado e abbandono di cui le immagini di questi giorni sono piena dimostrazione. “La videosorveglianza non basta – continua infatti De Corato – è il mix telecamere, forze dell’ordine e militari a creare una barriera efficace contro la criminalità. Un mix che noi avevamo voluto e realizzato. Bisogna tornare a mettere la sicurezza al primo posto”.

Possiamo immaginare le risposte che oggi daranno gli esponenti della maggioranza. Attaccheranno le opposizioni, accusando di strumentalizzazione e irresponsabilità il centrodestra, o addirittura daranno la colpa ai contestatori, seminatori di odio e paura, come effettivamente fece recentemente in un’altra simile occasione una consigliere di Zona del PD. Quello che invece vorremmo è una spiegazione, e un impegno di questa amministrazione nel rendere veramente più sicure non solo le metropolitane, ma anche le nostre vie e le nostre strade, per impedire che simili episodi in futuro abbiano un esito ben più tragico.

Gabriele Legramandi

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