Parte domani 20 giugno l’iniziativa che coinvolge il Cortile della Rocchetta del Castello Sforzesco. Fino a domenica, infatti, diventerà il palcoscenico di un viaggio magico di luci e di musica che dalla Milano di oggi ci riporta indietro nel tempo fino al 1906, anno in cui si è svolto a Milano la prima Expo, e al periodo della Belle Epoque. Tutte le facciate saranno animate da immagini tratte dalla Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli” che, custodite nel prezioso scrigno del Castello Sforzesco, ci raccontano il quadro della vita e della cultura milanese degli inizi del secolo scorso. Non solo immagini, ma anche luci e musica, daranno vita a suggestioni per coinvolgere lo spettatore in una dimensione di sogno e incanto. “Un progetto che valorizza non solo il Castello Sforzesco e le sue preziose raccolte d’arte, ma anche il legame di questo monumento con Expo 2015 – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Il Castello, infatti, – insieme all’Expo Gate – la porta di Expo – si prepara ad accogliere nelle sue corti, nei suoi spazi espositivi e nei suoi musei storici, visitatori curiosi di conoscere la storia di Milano e le sue straordinarie collezioni artistiche. Un progetto che rinforza i legami tra il sito dell’Esposizione Universale, la città e la sua vita culturale, in perfetta assonanza con lo spirito di Expo in Città”.
Il “Castello di Carta”, curato dallo scenografo Sebastiano Romano e dallo studio Comunicazione & Immagine di Mariella Di Rao, è promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, da Confcommercio di Milano Lodi, Monza e Brianza, dalla Civica Raccolta delle stampe “Achille Bertarelli”, dal Castello Sforzesco, in collaborazione con AIDI (Associazione italiana di illuminazione). Il progetto vuole essere una divertente occasione per rendere visibile al visitatore ciò che il luogo contiene. Infatti, nel prezioso scrigno del Castello Sforzesco, sede dei Musei Civici del Comune di Milano, si trova la Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli che, per il suo genere, è unica in Italia e ben conosciuta da molti studiosi. In essa sono custoditi migliaia di documenti, tra cui “Carte” stampate, incise, acquerellate, disegnate, che sono una visibile testimonianza iconografica delle varie rappresentazioni della vita umana degli inizi del secolo scorso. Al grande pubblico questa raccolta è poco nota, da qui nasce l’idea di valorizzare ciò che Milano custodisce all’interno dei luoghi dove quotidianamente si passa ma non si entra. Nel “Castello di Carta” i fronti architettonici del Cortile della Rocchetta sono animati da un gioco di proiezioni che riproducono molte di quelle “Carte” che Achille Bertarelli, con grande passione e competenza, raccolse.
Tutte le facciate del Cortile della Rocchetta diventano un enorme schermo che avvolge lo spettatore con immagini in dissolvenza che lo riportano indietro nel tempo. Dal presente e dalla Milano di oggi, con i suoi grattacieli che hanno cambiato lo skyline della città, alla Milano del 1906, anno della prima Esposizione Universale, periodo della Belle Epoque. L’evento scenografico prevede anche proiezioni di raggi luminosi che disegnano sulla facciata principale del Castello fasci di luci colorate. Al riguardo saranno utilizzate tecnologie molto avanzate in grado di creare un forte impatto emotivo per valorizzare le architetture del Castello e sottolineare la dimensione del nuovo e del futuro che caratterizza un evento come quello di Expo. All’interno del Castello, all’ingresso di Piazza delle Armi, ci sarà un tappeto di luce che arriva fino al Cortile della Rocchetta dove il percorso luminoso si allarga fino a disegnarne il perimetro. Accompagnano le immagini e le luci suggestivi brani musicali tratti da Vangelis, Franz Lehàr, Dimitri Shostakovich.
Main sponsor: Banca Mediolanum. Sponsor tecnico: Clay Paky. La collezione porta il nome del fondatore, Achille Bertarelli (Milano 1863 – Roma 1938), che nel 1925 donò al Comune di Milano circa 300.000 documenti a stampa, primo nucleo della Raccolta oggi conservata al Castello. L’Istituto conserva più di un milione di opere, tra cui circa 15.000 stampe artistiche, dalle prime prove xilografiche del Quattrocento alla grafica contemporanea. Ad esse si aggiungono incisioni di soggetto storico, religioso e popolare (scene di feste, giochi, calendari, almanacchi, cartoline, menu, inviti e biglietti da visita); carte geografiche, piante e vedute di città, di monumenti, ritratti e disegni. Completano la collezione stampe inerenti la storia del costume e della moda, ex libris e un fondo consistente di manifesti pubblicitari, firmati da alcuni tra i più importanti cartellonisti, quali Hohenstein, Metlicovitz, Dudovich. Alla Raccolta è annessa una biblioteca specialistica che conserva, oltre a 600 testate di periodici cessati e correnti, 3.500 libri antichi illustrati e 20.000 volumi moderni sulla storia e le tecniche dell’incisione, la grafica editoriale e la grafica pubblicitaria, cataloghi di collezioni museali e di mostre. Degna di nota è anche la sezione costumi costituita da 1.100 monografie riguardanti la storia della moda e dalla biblioteca personale di Rosita Levi Pisetzky , comprendente 1.300 pubblicazioni antiche e moderne che documentano l’evoluzione storica di capi di abbigliamento, arte tessile, lavori femminili, gioielli, pettinature, cosmesi, leggi suntuarie e galateo.
Simona Belluccio