Contravvenendo alla consuetudine politica di rispondere alle interrogazioni dei consiglieri di opposizione in tempi vetero-testamentari (quando la risposta c’è), l’assessore alla Sicurezza e Coesione Sociale Marco Granelli in soli 13 giorni risponde alla richiesta di chiarimenti sulla ex-caserma Mameli, smentendo le proprie stesse parole.
Al centro della polemica politica delle ultime settimane, la caserma Mameli di viale Suzzani, dismessa dal ministero della Difesa, era entrata nelle mire del Comune di Milano, in ricerca di uno spazio dove ospitare i Rom e nomadi in vista di EXPO 2015. Così infatti aveva dichiarato Granelli durante un incontro in occasione del recente viaggio milanese del ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge. Forse incautamente, l’assessore aveva dichiarato la caserma essere inserita in un progetto già presentato al ministero della Difesa per rilevare l’ex caserma per l’accoglienza delle popolazioni nomadi.
Inevitabile il polverone politico: oltre le proteste dei consiglieri di Zona e comunali di tutto il centrodestra, anche i cittadini del quartiere si sono mobilitati contro questa decisione e chiedendo con forza chiarimenti all’amministrazione comunale. Un gazebo organizzato da NCD in piazza Belloveso a Niguarda ha raccolto più di 150 firme in una mattinata.
Finalmente però è arrivata la risposta di Granelli all’interrogazione presentata dal consigliere di Zona 9 Andrea Pellegrini, Lega Nord; la risposta è del 29 gennaio, l’interrogazione era stata presentata il 16:
“Egregio Consigliere,
in risposta all’Interrogazione in oggetto le comunico che, come già affermato più volte e in precedenza, la Caserma Mameli di Viale Suzzani non è destinata a centro di accoglienza.
La Struttura non è nelle disponibilità del Comune di Milano.
Distinti saluti.
Marco Granelli”.
Risposta stringata e piuttosto stizzita, che peraltro non esclude un prossimo utilizzo in questo senso della caserma. Senza malizia però noi vogliamo pensare che sia veramente la risposta definitiva, quella che tutti aspettavano. Certo non potrà che essere accolta positivamente da tutti quei cittadini che non erano così entusiasti di prendere parte, diciamo, a questo progetto di integrazione culturale e sociale del Comune. Anzi, è proprio una loro vittoria, e una vittoria anche di tutti coloro che hanno portato avanti questa campagna di informazione verso i cittadini, contro l’ennesimo tentativo di periferizzazione dei problemi cittadini, aggravato dalla scusa di EXPO 2015 e delle frotte di turisti stranierei che arriveranno in città l’anno prossimo.
Gabriele Legramandi