Milano, lunedì sera: un giovane attivista glbt viene aggredito davanti all’università in via Festa del Perdono, in pieno centro. Il fatto è stato denunciato e raccontato dalla “Rete della Conoscenza” un coordinamento di gruppi studenteschi di cui il ragazzo aggredito fa parte. Gli aggressori, a quanto pare esponenti della solita destra estrema, avrebbero affrontato e aggredito il ragazzo con insulti e vessazioni anche fisiche. Ovviamente, nel pieno “coraggiosissimo” stile fascista, in tre contro uno. La vittima, comunque, sta bene e ha sporto regolare denuncia alla quale speriamo faccia presto seguito un arresto. Gli studenti della Rete della Conoscenza hanno subito preso posizione pubblicando un testo sull’accaduto sulla loro pagina facebook. Tra l’altro nel testo si legge:
Offese come “Comunista rottoinculo, ti piace fare il frocio alternativo, ti diverti a scrivere cazzate sulla gente per bene che manifesta per la libertà di espressione ( Le Sentinelle in Piedi, ndr ), mica tutti sono pervertiti come te, ora vediamo se ti piace tanto l’antifascismo da tastiera” non possono e non devono essere minimamente tollerate, e chi le compie non può avere nessuna legittimità di azione nella nostra città.
Non posso che condividere queste parole. Insulti, aggressioni e offese non hanno nulla a che vedere con la libertà di espressione e sarebbe ora che le
autorità cittadine, e non solo, si sveglino e prendano in seria considerazione il problema, in aumento, delle aggressioni omofobe. Non è possibile, infatti, che un ragazzo debba aver paura a camminare per strada a causa di ciò che è e pensa! Non è possibile che in uno stato civile e democratico (o che per lo meno si definisce tale) un attivista favorevole ai diritti debba guardarsi le spalle per non rischiare di finire pestato da delinquenti neofascisti. Che piaccia o no, l’omofobia è un problema serio e non una “questione di opinioni”, perché le botte non sono opinioni e le persone aggredite non sono concetti o numeri. Solo negli ultimi giorni sono state denunciate quattro aggressioni a sfondo omofobico, senza considerare le continue vessazioni a cui molte persone glbt sono costrette ogni giorno (sfottò, barzellette idiote, insulti…). È ora di finirla. Se le sentinelle in piedi (citate dai neofascisti loro amici) credono davvero che espandere la legge Mancino alle persone glbt sia contrario alla libertà d’opinione, chiedano anche la soppressione della legge Mancino stessa, che tutela dai crimini d’odio a base etnica o religiosa. Perché se pestare un gay perché è gay è questione di opinione, lo è anche pestare un cattolico perché è cattolico. O forse per questi signori è lecito proteggere i cattolici, ma non lo è proteggere i gay? Abbiate, care sentinelle, il coraggio di parlare chiaro e rispondete alla mia domanda. Ma fatelo ufficialmente, perché tutti sappiano se siete paladini della libertà come dite o solo beceri omofobi. Nel frattempo, potreste prendere le distanze dai violenti che aggrediscono le persone glbt. O avete paura di perdere consenso?
Comunque sia, il fatto che dei violenti fascisti definiscano “gente per bene” le sentinelle in piedi, la dice lunga su chi queste sentinelle siano e sulle loro idee.
La mia solidarietà va al ragazzo aggredito e a tutte le vittime dell’omofobia, mentre ai fascisti bigotti vanno solo il mio sdegno e il mio disprezzo. Quando le istituzioni italiane cominceranno a difendere le vittime invece della “libertà di aggressione” dei carnefici? Spero che la risposta arrivi presto.
Enrico Proserpio