Abbiamo appena finito di parlare del bilancio 2013, degli ammanchi di cassa, della mini-Imu, e dell’iter che ha portato ad approvare un bilancio solo ad anno concluso. Ora per fortuna iniziamo a parlarne a gennaio, ma finito l’incubo buchi 2013 iniziamo il nuovo anno con già uno nuovo: 170 milioni di disavanzo previsti per il bilancio 2014.
In realtà lo squilibrio sarebbe di 213 milioni, ma attraverso una politica di utili e proventi straordinari richiesti alle partecipate (25 milioni solo ad Atm) si è riusciti a ricavare 43 milioni, e il buco è rimasto a 170. Complice ancora una volta le stime errate di Palazzo Marino sulle aliquote Imu e l’entrata in vigore della nuova Tasi, che così configurata dalla legge di stabilità prevede un minore introito per 100 milioni rispetto alle aliquote fissate sull’Imu nel 2013. 70 milioni è lo squilibrio accertato. Per questo l’assessore Francesca Balzani parla di un un bilancio “di contrazione” per il 2014 per Balzani, con uno “sforzo di congelamento della spesa” che porta complessivamente a 53 milioni di uscite in meno rispetto all’assestato 2013; e in parallelo assicura non ci saranno aumenti di imposte: L’ “impegno” dell’amministrazione e’ “non fare ulteriore ricorso alla leva fiscale. Sgombriamo il campo: non ci saranno aumenti di tasse e tariff
e”.
Questo buco però è accompagnato anche da una crescita delle entrate determinata dalla politica di aumenti tariffari adottata lo scorso anno: secondo i primi conti, rispetto al 2013 arriveranno ad esempio 2,5 milioni in piu’ dall’addizionale Irpef, oltre 5 milioni in più dall’imposta di soggiorno, 30 milioni in più da “vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni”, 11 milioni in più dalle tariffe del trasporto pubblico (da 376 a 387 milioni) per gli incrementi già introdotti che quest’anno saranno a regime per tutti i 12 mesi, mentre devono essere iscritti a bilancio, ma solo per una questione di registrazione contabile, 120 milioni in meno di entrate dalle multe. L’intenzione di Balzani, presentata in commissione Bilancio in Consiglio Comunale, è di preparare un documento di indirizzo e portarlo in Aula entro il 24 marzo, e approvarlo. Per questo l’assessore cerca una sponda nell’opposizione.
“Pisapia e Balzani non si illudano: non toglieremo le castagne dal fuoco a una Giunta che dopo avere chiuso un bilancio lacrime e sangue a dicembre, adesso ha già un buco di 170 milioni di euro” è De Corato a chiudere una saracinesca alla Giunta. “Noi dell’opposizione – continua De Corato – non faremo il lavoro che spetta alla Giunta. Ci devono dire loro dove andranno a prendere i soldi che mancano. Facciano delle proposte e noi le valuteremo. Adesso siamo punto e daccapo con i cittadini ancora alle prese con la Mini-Imu, mentre già incombe l’incubo di un altro buco, altri debiti, altre tasse. Abbiamo visto che sono previsti aumenti da 2 ai 4 milioni per diversi settori: casa e demanio, marketing territoriale, sistemi informativi, servizi sociali, risorse umane. Ripeto: ci dicano subito chiaramente dove troveranno le risorse. Su questo discuteremo, non su astrusi modelli procedurali europei per scrivere il bilancio”. Questo riferendosi all’inedito documento di indirizzo che l’assessore vorrebbe fare approvare per velocizzare il bilancio, riprendendo il modello europeo.
Giulio Gallera, coordinatore cittadino e consigliere comunale di Forza italia, analizza tutti i bilanci della Giunta Pisapia: “Il primo anno hanno accusato la precedente amministrazione, come da copione. Il secondo anno hanno accusato lo Stato, spedendo però i milanesi in coda a pagare la Mini-Maxi-Imu. Il terzo anno cambiano giochetto: chiedono all’opposizione di partecipare ad un ‘documento di indirizzo’ che avrà come unico risultato quello di dilatare inutilmente i tempi di approvazione del Bilancio. Non ci stiamo: la Giunta faccia il suo lavoro: porti subito in aula il Bilancio. Noi daremo, come sempre, il nostro contributo propositivo e concreto nell’interesse esclusivo di Milano. E le nostre priorità sono sempre quelle: periferie, case popolari, sicurezza, lavoro”. Poi sferza la Giunta con un elenco di spese sulla cui priorità è quantomeno lecito nutrire dubbi: “Basta con i soldi a pioggia ai rom, basta con i finanziamenti una tantum alle associazioni amiche, basta con le giornate vegane e gli sprechi di Milano Ristorazione, basta con le zone a 30 all’ora, le piste ciclabili e gli altri ideologici provvedimenti sulla mobilità, basta con le vagonate di euro per ripulire l’aria in Mozambico, basta prendere in giro i quartieri con l’infornata di incubatori e start-up che chiudono il giorno dopo. Basta chiacchiere: bilancio in aula: subito. Siamo già in ritardo”. Queste le parole di Giulio Gallera.
Al di là degli iter e delle proposte politiche per non fare la fine dell’anno scorso, è un colpo pesante per i milanesi, ancora alle prese con la mini-Imu, venire a conoscenza dell’ennesimo buco di bilancio, e questa volta subito a inizio anno. Purtroppo non è un buon segnale per il bilancio 2014: nonostante la promessa di non aumentare ancora tasse o tariffe, assisteremo ancora a un taglio pesante dei servizi cittadini. Un altro anno caldo si apre per la politica cittadina.
Gabriele Legramandi