Promuovere le piccole imprese e i progetti emergenti attraverso la leva finanziaria del microcredito è un passo in avanti che non si può più evitare. La speranza cresce tra chi ha idee brillanti da portare sul mercato, grazie all’iniziativa economica che permette finalmente alle start up di non essere discriminate, ma valorizzate.
Lo scopo è quello di permettere questo step economico: entra in gioco il microcredito come strumento attraverso il quale favorire le capacità di ogni singola persona che deve affrontare i cambiamenti della società tecnologica di oggi. Le organizzazioni pro all’opportunità sono inizialmente nate come alternativa ai “prestiti-squali”, noti per poter approfittare dei clienti. Infatti, molti istituti di microcredito erano basati su un impianto no-profit e hanno operato con i fondi statali o con i finanziamenti privati. Data la grande richiesta e la situazione attuale in questo campo si è vista la necessità di ufficializzare e quindi commercializzare la pratica finanziaria, fino a giungere alla creazione di vere e proprie banche indipendenti adibite al proseguimento dell’obbiettivo di un “piccolo” prestito monetario incentivante.
Ma cosa è effettivamente il microcredito? Per tutte quelle categorie svantaggiate, definite “non bancabili”, diventa difficile sostenere la propria iniziativa imprenditoriale, poiché molte garanzie, soprattutto finanziare, vengono a mancare. Il microcredito permette a queste attività di accedere ad un vero e proprio prestito finalizzato alla realizzazione di progetti imprenditoriali.
“La microfinanza sta assumendo un ruolo di rilievo nel dibattito politico. Abbiamo condiviso la necessita’ di dare al settore nuovi strumenti – ha dichiarato il presidente dell’Ente nazionale per il microcredito, Mario Baccini – Stiamo realizzando la via italiana al microcredito, riuscire a fare massa critica è uno degli obiettivi dell’Ente”.
Una bella stretta di mano per i piccoli imprenditori che con la crisi economica degli ultimi anni hanno ben presto perso le speranze di uno sviluppo futuro. Le idee molto più difficilmente sono riuscite a tradursi in un qualcosa di concreto e pratico, perlopiù per mancanza di risorse e per la scarsa fiducia in un sistema che non è più in grado di promuovere le aspirazioni delle persone.
Proprio per questi motivi è ottimo diffondere che i propri progetti sono assolutamente realizzabili e i fondi sono accessibili anche dalle micro-realtà. La speranza è ancora viva.
Sofia Airoldi