di Stefano Sannino
Si è da poco concluso il ritorno sulle scene del giovane cantante Michele Bravi, ex vincitore di X-Factor Italia.
Lo scorso Novembre, dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale che ha provocato la morte di una donna, Michele aveva deciso di ritirarsi dalle scene pubbliche e dai social network, chiudendosi in un doloroso silenzio.
Sebbene il processo non si sia ancora concluso, Bravi ha deciso di ritornare a cantare durante una serie di piccoli concerti, intimi – scrivono sul manifesto – composti semplicemente da due pianoforti e da voce, in p.zza San Babila a Milano.
Un ritorno all’essenziale, alla semplicità degli inizi, senza tutti quei fronzoli che caratterizzano i concerti attuali di molti altri artisti.
Le serate sono andate sold out a poco tempo dalla pubblicazione dei biglietti, sintomo che i fan del cantante non solo abbiano apprezzato il suo ritorno sulle scene pubbliche, ma anche che abbiano compreso il tema della serata e sopratutto il suo perché.
“Ho pensato tanto a quale sarebbe stata la parola giusta questa sera per iniziare questo concerto, iniziare tutto. Mi è venuta in mente la parola nebbia. Quando si pensa alla nebbia si pensa sempre a qualcosa di fastidioso, invece per me ha sempre avuto un’accezione positiva. Quando a cansa mia c’è la nebbia, ti ritrovi un velo davanti agli occhi e ai bambini si è sempre raccontato, me compreso, che è come avere un foglio di carta bianco, davanti agli occhi. E quando hai un foglio bianco puoi ridisegnare tutto. Anche aggiungere cose che non esistono, che non immagini. L’irreale nel reale. La nebbia mi ha insegnato che esiste altro oltre la logica: l’immaginazione. Vi auguro che stasera possiate immergervi nella mia nebbia, nella vostra immaginazione. Buona nebbia a tutti.” – così ha iniziato la serata Michele, che ha cantato di dolore, di amore, di sentimento e di incertezza. Proprio l’incertezza che caratterizza la vita, come sistema apparentemente del tutto casuale di cause ed effetti assolutamente non predeterminati, pare essere il filo di Arianna della prima apparizione pubblica del cantante.
Sono tangibili i richiami all’anno passato nel dolore, nella solitudine e nella riflessione, ma sopratutto nella perpetua oscillazione di incertezze che caratterizza la vita di ogni uomo.
La magistratura farà il suo corso per il caso Bravi, ma così deve fare l’Arte. E l’Arte ha certamente fatto il suo corso nelle serate di piazza San Babila.