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lunedì, 25 Novembre, 2024

MERCATI EMERGENTI TRA RISCHI ED OPPORTUNITA’

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Con cadenze più o meno lunghe ci sono periodi in cui economisti ed analisti tornano a parlare di mercati emergenti. Spesso l’investitore si trova disorientato e per questo vale la pena fare alcune riflessioni e vedere cosa è successo fino ad oggi. Da diversi anni viene usato l’acronimo “Bric” per richiamare le aree dei mercati di Brasile, Russia, India e Cina sulle quale molti investitori, spinti dalla moda o dalle opportunità di rendimento che offrivano quelle aree, si sono buttati a capofitto spesso senza pensare troppo alle peculiarità ed alle caratteristiche di quei mercati. Successivamente è stato inventato un altro acronimo che raggruppava i mercati di Messico, Indonesia, Korea e Turchia, il “Mikt”. Su queste aree abbiamo visto investitori che ha avuto grosse soddisfazioni, ma anche coloro che hanno sicuramente dei brutti ricordi. Che cosa ci si può pertanto aspettare dai mercati emergenti? Bisogna prima di tutto distinguere che questi mercati possono tra loro essere simili ma non paragonabili come condizioni economiche e soprattutto politiche. Il tipico esempio del Brasile del Messico o del Cile è sotto gli occhi di tutti. Il primo si trova in una grave crisi politica con il primo ministro a cui viene chiesto di dimettersi, i secondi, che fanno comunque parte dell’America Latina, che risultano invece essere molto più stabili. Più vicina a noi c’è la Turchia con il suo primo ministro Erdogan molto discusso. C’è poi il gigante Cina che ha un Pil che cresce del 6,7% dove pare ci siano problemi di scoppio bolla immobiliare. Uno dei motivi che hanno indotto in passato molti investitori a credere nei mercati emergenti è sicuramente la presenza di materie prime preziose come il petrolio e l’oro. Non dobbiamo però dimenticare che esiste un forte legame tra questi paesi con l’andamento dei tassi in Usa ed il corso del dollaro. Oggi infatti il mancato aumento dei tassi in America ha dato loro una bella boccata di ossigeno. Ma cosa succederà domani quando i tassi aumenteranno? Insomma, per investire negli emergenti bisogna avere molta cautela, destinare una piccola fetta del portafoglio e cercare di diversificare analizzando i paesi, la stabilità dei governi, le loro valute ed il legame di dipendenza che c’è con l’andamento delle materie prime. analisi.maiorano@gmail.com

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