di Susanna Russo
Abbiamo incontrato Max Bastoni (Consigliere Comunale e Regionale Lega) per discutere con lui del famigerato discorso tenuto dal cantante Fedez in occasione del Concerto del 1º Maggio. Il cantante, nel suo “monologo di denuncia” a sostegno del Ddl Zan, tra i vari nomi ha fatto anche quello di Bastoni, riportando citazioni che, secondo il cantante, farebbero del Consigliere Regionale e di molti suoi colleghi, degli omofobi. Ecco la replica e le riflessioni di Max Bastoni.
Cosa ha pensato quando ha sentito il cantante Fedez pronunciare il suo nome durante il Concerto del 1º Maggio?
«Onestamente stavo seguendo altro, non il Concerto del 1º Maggio. Quanto dichiarato dal cantante mi è quindi stato segnalato, e quando è accaduto ho sorriso, cos’altro dovevo fare?»
La Repubblica ha riportato le dichiarazioni che ha rilasciato a seguito del Gay Pride di 6 anni fa, da cui Fedez ha estrapolato la frase che la riguarda; sembra un discorso più articolato e complesso di ciò che è stato riportato.
«Esatto. Era un comunicato in merito al Gay Pride e non rivolto agli omosessuali. Era riferito a degli spettacoli secondo me degradanti a cui si assiste durante questa manifestazione, che poco hanno a che fare con la rivendicazione dei diritti civili e che, a mio parere, sviliscono gli omosessuali che non si sentono rappresentati da quei personaggi.»
Si sta iniziando a fare confusione tra canali social personali e palchi pubblici, in parte anche istituzionali?
«Il fatto è che quel palco in particolare stava ospitando il concerto del 1º Maggio, celebrazione volta a tutelare i diritti dei lavoratori, e quindi di questo si sarebbe dovuto parlare, di lavoro. Purtroppo l’opinione pubblica sta influenzando tutto e tutti sulla questione Ddl Zan, come se fosse la priorità del nostro Paese, e quindi si cerca di imporre questo pensiero per cui chi è contrario al Ddl Zan sia un omofobo, a favore della violenza contro gli omosessuali e a favore delle discriminazioni, cosa che in realtà non è. Il Ddl Zan è secondo noi una legge bavaglio che vuole impedire che vengano esposte alcune idee. Tutta questa propaganda, portata avanti anche da Fedez, serve esclusivamente a promuovere questo disegno di legge.»
Secondo lei è giusto che un cantante si faccia portavoce di una propaganda politica?
«Io sono per la libertà di espressione e ritengo quindi che chiunque possa dire ciò che vuole in qualunque occasione. È anche chiaro, dal mio punto di vista, che sia profondamente scorretto partecipare ad una manifestazione in cui bisognerebbe parlare d’altro, e approfittarne per tenere un discorso contraddittorio e fuori contesto, per di più su un canale dello Stato.»
Che cosa avrebbe risposto a Fedez se fosse stato presente in quell’occasione?
«Gli avrei detto che le frasi non vanno estrapolate quando rientrano in un discorso molto più ampio.
In secondo luogo, al di là della mia persona, fare liste di proscrizione di persone che magari oggi non fanno neanche più politica, non è un modo corretto di agire in ambito politico. È giusto il dibattito, ed è giusto parlare faccia a faccia con la persona a cui ci si riferisce, soprattutto se si fa riferimento a fatti risalenti a diversi anni prima, dando quindi una possibilità di replica immediata.»
Cosa ne pensa del fatto che Fedez sia così diventato una sorta di “mascotte”, di portavoce della Sinistra?
«Idolatrano un miliardario, anche piuttosto contraddittorio: è stato lui infatti ad attaccare Tiziano Ferro dopo il suo coming out. Fedez dovrebbe schiarirsi le idee prima di mettere alla pubblica gogna chi secondo lui deve essere considerato omofobo.»